Elvis Presley non si dimentica. Anche chi ormai lo considera un mito del giurassico, anche i rocker duri e puri che lhanno considerato finito dopo Mystery Train, anche quelli che odiano la sua versione di O sole mio (Its Now Or Never) mantengono un posticino nel loro cuore per il re del rocknroll. Ognuno lo vive e lo interpreta alla sua maniera: certo è che fu un grande uomo di spettacolo e un grande cantante che - allinterno di un mondo in evoluzione - cambiò le regole del costume e il modo di fare musica. Il 16 agosto (come ogni anno) Memphis ha festeggiato il trentesimo anniversario della sua scomparsa; Milano lo farà domani, a partire dalle 20, con un concerto allAuditorium.
Sul palco non ci saranno dei pivelli o una qualunque cover band ma i Tbc, ovvero gli uomini che lo accompagnarono nellultimo periodo di concerti - compresi gli ultimi grandi show di Las Vegas - fino alla decadenza e alla fine. In prima fila cè James Burton (che gli appassionati di rnr ben conoscono) con Scotty Moore, e Duane Eddy uno dei maghi della chitarra vintage; poi leclettico pianismo di Glen D. Hardin, la batteria di Ronnie Tutt, il basso di Jerry Scheff. Al canto il coraggiosissimo Terry Mike Jeffrey, che da una vita si dedica anima e corpo a Elvis. Dulcis in fundo Joe Guercio, direttore musicale e bacchetta principe delle orchestre che hanno accompagnato il re. Guercio avrebbe dovuto guidare unorchestra di 15 elementi che - per problemi organizzativi dellultima ora - non sarà sul palco. Quindi ci aspetta un concerto a tutto rock and roll con poche concessioni alla melodia.
Burton, figlio della Louisiana, compirà 70 anni lanno prossimo ed è un punto di riferimento per generazioni di chitarristi che hanno adottato la Fender Telecaster, con il suo stile a cavallo tra rockabilly, rock e blues, ritmato e tiratissimo. Ha suonato con tutti, da Dale Hawkins (quello di Susie Q) a Ricky Nelson, da Johnny Cash a John Denver passando per la regina country Emmylou Harris e laltrettanto leggendario ex Byrds Gram Parsons. Per anni eletto «miglior chitarra solista del mondo», nel 1968 avrebbe dovuto debuttare con Elvis, nel tour «Comeback Special», ma allepoca era impegnato con Frank Sinatra e il debutto avvenne lanno successivo a Las Vegas. Da allora rimasero insieme fino agli ultimi concerti di Elvis. «Lasciai Elvis quando era molto conciato e ricevetti la notizia della sua morte mentre salivo sul palco con Emmylou Harris. Fui frastornato; conoscevo bene Elvis, ma non racconterò mai le sue cose private per rispetto a lui e ai fan», ha detto Burton. Hardin è un inossidabile pianista, anche lui session man di lusso per la crema del rock - dagli Everly Brothers a John Stewart - e ha iniziato con Elvis nel 1972. Grandissimi show, tra cui uno speciale al Madison Square Garden di New York». Ronni Tutt è un metronomo alla batteria che è stato anche al servizio di Elvis Costello e Jerry Garcia. Jeffrey, che ha interpretato il musical di Broadway Elvis. An American Musical, avrà il compito (da brivido) di far rivivere il mito.
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