Kabul - Tutti gli operatori stranieri di Emergency in Afghanistan, italiani compresi, hanno lasciato questa mattina il Paese. Su un volo dell'Onu si sono imbarcati 30 italiani e 8 persone di varie nazionalità, diretti a Dubai: restano negli ospedali solo dipendenti e volontari afghani. La decisione è stata presa dopo la cattura da parte dei servizi segreti afghani di Rahmatullah Hanefi, capo del personale dell'associazione di Gino Strada, mediatore per la liberazione del giornalista italiano Daniele Mastrogiacomo, accusato dai servizi di essere legato ai talebani.
Motivi di sicurezza Il vicepresidente di Emergency Carlo Garbagnati ha spiegato che lo staff internazionale è "stato trasferito temporaneamente a Dubai, in attesa di nuove decisioni da parte del direttivo" dell'associazione umanitaria fondata da Gino Strada. Il motivo del trasferimento, ha ribadito Garbagnati, è la mancanza di "condizioni di sicurezza" e "l'assenza di una significativa reazione e azione del governo", come era stato chiesto nei giorni scorsi. Il vicepresidente ha poi precisato che gli ospedali di Emergency in Afghanistan comunque funzionano con personale locale, anche se "con qualche limitazione".
"Karzai fa di tutto per farci andar via" Il governo afgano «sta ricorrendo a ogni mezzo» perché Emergency lasci il Paese. Ed è nelle «vergognose affermazioni» del responsabile dei servizi di sicurezza afgani, che «ha definito Emergency una organizzazione che fiancheggia i terroristi» la motivazione del «ritiro temporaneo» dello staff internazionale. Lo afferma Emergency in un "messaggio al popolo afgano", diffuso anche in inglese e nelle lingue locali. «Se in futuro le strutture di Emergency non saranno più in grado di fornire gli stessi servizi, sappiano i cittadini afgani - prosegue il messaggio - che la responsabilità è interamente del loro governo che ha gettato accuse infamanti sulla nostra organizzazione, mettendo a rischio la sicurezza dei nostri pazienti, del nostro staff afgano e internazionale».
Gino Strada: "Nulla da dire" "Non ho nulla da dire, sono impegnato". Gino Strada non dice altro, ma è evidente dal tono della voce che la decisione di trasferire il personale internazionale di Emergency a Dubai non è stata presa a cuor leggero. Strada è partito per Dubai dove incontrerà i suoi uomini e prenderà con loro le decisioni future. Il suo pensiero comunque è chiaro, e lo ha ribadito anche oggi a Peacereporter, l'agenzia telematica, "voce" di Emergency: "Quando il governo del paese in cui lavori si pone come nemico, non ci sono le condizioni di sicurezza". La decisione di lasciare temporaneamente l'Afghanistan era stata attentamente valutata nei giorni scorsi ma solo ieri sera tardi presa definitivamente. Lo stesso aereo dell'Onu, con cui il personale ha raggiunto Dubai, e stato prenotato ieri sera a Kabul. Si è voluto però aspettare fino all'ultimo un segnale da parte del governo italiano. Ma quando è stato chiaro che il segnale non sarebbe arrivato si e deciso di andar via.
Adjmal sepolto a Kabul. Prodi scrive alla famiglia Il corpo dell'interprete
è stato ritrovato e portato a Lashkargah, poi nella provincia di Kandahar
per essere quindi consegnato alla famiglia a Kabul dove è stato sepolto oggi. «Hanno ucciso mio figlio, era innocente» ha commentato Ghulam
Haydan, padre della vittima, accogliendo le spoglie. Ghulam ha
tentato di aprire la bara di legno, coperta di un drappo verde,
per toccare il corpo di Adjmal, ma i parenti non gli hanno
permesso di guardarlo. Il presidente del consiglio, Romano
Prodi, ha scritto una lettera ai familiari dell'interprete esprimendo, secondo quanto si è appreso, le sue condoglianze, quelle di tutto il
governo, partecipazione e vicinanza.
La Boniver: gestione cinica e pericolosa «La decisione è a mio avviso sbagliata di ritirare il personale dagli ospedali di Emergency in Aghanisthan, la dice lunga sui tanti punti oscuri attorno alla inquietante vicenda dello scambio di prigionieri in cambio della vita di Mastrogiacomo, ma non di quella dei suoi collaboratori afghani». Lo afferma Margherita Boniver, responsabile esteri di Forza Italia. «Emergency - prosegue Boniver - è chiamata in causa soprattutto dai servizi segreti afghani, che addirittura accusano Rahmatullah Hanefi di essere un fiancheggiatore dei talebani. Sono accuse pesantissime che ci auguriamo vengano chiarite, ma che ancora una volta dimostrano che la gestione cinica voluta da Palazzo Chigi addossando su una ong di grande prestigio ma anche molto controversa come Emergency la gestione di una crisi così grave, si è rivelata - conclude - ancora di più profondamente avventuristica e pericolosa».
La Farnesina: presenza di Emergency preziosa La presenza della ong di Gino Strada in molte aree di crisi, in particolare in Afghanistan, è considerata preziosa dalla Farnesina. Lo riferiscono fonti del ministero degli Esteri commentando la partenza da Kabul, dello staff internazionale dell'organizzazione in attesa degli sviluppi della situazione.
Diliberto: no all'usa e getta delle persone «È grande il rammarico per Emergency che se ne va dall'Afghanistan. Altrettanto grande è il rammarico per il trattamento che qualcuno sta riservando a Gino Strada: non ci piace questo usa e getta delle persone; non ci piace che prima ci si rivolga a Emergency e poi lo sia abbandoni al suo destino», così Oliviero Diliberto che esprime a Gino Strada e ad Emergency, la solidarietà dei Comunisti Italiani polemizza con il governo che appoggia.
Indagini dei Ros per identificare i rapitori Attraverso il video diffuso ieri sera dal Tg1, girato dai talebani il 16 marzo scorso, gli investigatori del Ros di carabinieri potrebbero identificare i rapitori di Daniele Mastrogiacomo. I pm dell'antiterrorismo della procura capitolina hanno disposto l'acquisizione del filmato con l'esecuzione dell'autista Sayed Hagha, e nelle prossime ore gli esperti militari passeranno al vaglio quelle immagini. E subito dopo potrebbero trasmetterle alle unità dell'Arma presenti da tempo in Afghanistan. Intanto è stata messa in calendario una nuova audizione per Gino Strada. I Ros prenderanno contatto con il fondatore di Emergency e vedranno come effettuare al più presto l'atto istruttorio.
Strada nei giorni scorsi ha rivelato in più occasioni che due milioni di dollari stanziati dal governo italiano per la liberazione di Gabriele Torsello furono versati ai talebani da Ramatullah Hanefi, il "mediatore" arrestato dai servizi segreti afgani dopo la liberazione di Mastrogiacomo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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