Dalla generazione Myspace un emergente della musica «colta» da provare ad ascoltare e scoprire, in prima battuta anche per la sua storia. Apri il suo sito e ancora un attimo lo trovi in disco vestito in maniera a dir poco insolita, ilare icona tra le altre di modelline un poco disinibite, amici scanzonati, campeggia persino un ciukino. Davanti al foglio del curriculum sgrani gli occhi perché scopri che lui, al secolo Andrea Vitello da Prato, 32 anni, ha iniziato a studiare note e quantaltro a 17 e da autodidatta ha conseguito titoli accademici in pianoforte e musica corale. Proprio così, al Conservatorio, tutto-da-solo! Di più. Una sua composizione - «Serenata da Mozart per orchestra» - stasera viene eseguita al teatro Dal Verme di via San Giovanni Sul Muro, nellambito della stagione dei Pomeriggi musicali (dopo unaccoppiata Rossini-Haydn prima di un Mozart; direttore e pianista Alessandro Marangoni). Il programma di sala racconta che «i materiali che fungono da tessuto connettivo dellintero brano sono importati dalla serenata K 239 che ne definisce il clima anche dopo le metamorfosi a cui lautore li destina, applicando alle citazioni dalloriginale i ritmi tipici della Salsa, Tumbao e Montuno...». Capito, un Amadeus a tratti rielaborato con ritmi esotici.
«No, non parliamo di enfant prodige - scherza al telefono -. È che nel 2006 proprio quella composizione lho spedita a un concorso organizzato a Brescia, non ha vinto ma so che è ha ricevuto una segnalazione. Poi più nulla fino a quando, sorpresa, ho ricevuto una telefonata...». Vitello non vuole che si parli della solita favola del giovane venuto da niente che si è fatto da solo.
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