Emergenza bullismo: il consiglio comunale mobilita attori e calciatori per insegnare il rispetto

Botte, spinte, calci e pugni, ma anche insulti, prese in giro e minacce: è il bullismo, fenomeno diffuso nel mondo giovanile e, purtroppo, in costante aumento. Le aule scolastiche, i corridoi e i bagni degli istituti, per non parlare delle discoteche o di altri luoghi di ritrovo degli adolescenti, diventano teatro di atteggiamenti di intimidazione e oppressione fisica e psicologica che i «bulli», ragazzi generalmente di età compresa tra i 12 e i 18 anni, mettono in atto nei confronti dei loro coetanei. Un’emergenza che ha spinto la presidenza del consiglio comunale ad avviare una campagna di sensibilizzazione contro il problema del bullismo dal titolo «Stop al bullismo -Tu Bulli? Io no!», presentata, ieri, in aula Giulio Cesare. È il presidente del consiglio comunale, Marco Pomarici, a spiegare le strategie con cui intende arginare il fenomeno: «Abbiamo istituito una commissione lavoro, unitamente all’assessore per le Politiche educative e scolastiche Laura Marsilio e al delegato per lo Sport Alessandro Cochi, composta da psicologi, psichiatri, ma anche da rappresentanti scolastici e funzionari di polizia, che ha il compito di lavorare direttamente coi giovani, nelle scuole e nelle discoteche, al fine di comprendere realmente cosa li spinge ad azioni di bullismo». Tra i compiti del gruppo di lavoro, anche la preparazione di questionari specifici che verranno somministrati ai ragazzi delle scuole elementari, medie e superiori con domande relative ai loro atteggiamenti in merito ai comportamenti bullici. Un’iniziativa mirata che vede coinvolti anche numerosi personaggi del mondo sportivo e dello spettacolo che saranno presenti alle visite nelle scuole e agli incontri organizzati nei luoghi di aggregazione giovanile. «Il bullismo è una moda negativa che deve crollare, triste sia per chi lo commette sia per chi lo subisce - dice l’attore romano Nicolas Vaporidis -. Far del male verbalmente e fisicamente a un compagno indifeso è da sfigati. Quando andavo a scuola io, esistevano gli scherzi e le prese in giro tra coetanei, ma sempre all’insegna del rispetto». L’invito ai giovani a prendere le distanze dal bullismo, denunciandone gli episodi a insegnanti e genitori, viene anche dai beniamini dei tifosi, il biancoceleste Tommaso Rocchi, e il giallorosso Marco Motta: «Il bullismo va denunciato perché è un grave disagio, un atto di vigliaccheria che i ragazzi compiono quando sottomettono altri adolescenti, magari più indifesi. I bulli pagheranno nella vita e saranno vittime delle loro stesse azioni ignobili».

Gli fa eco il campione europeo di pugilato Daniele Petrucci: «La prima cosa che ci insegnano in una disciplina come la mia, che prevede il combattimento, è l’arma del rispetto nei confronti dell’avversario. Chi subisce le violenze dei bulli, deve rompere il suo silenzio, denunciando i soprusi subiti. Solo così verrà tutelato».

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