Parte il tavolo tecnico operativo sullemergenza abitativa nel Lazio. «Il tavolo arriverà in tempi brevi a rivedere il protocollo sottoscritto nel 2007 tra Regione e Comune che deve essere modificato ed integrato», ha spiegato il presidente della Regione Lazio Renata Polverini a conclusione dellincontro che si è svolto ieri nella sede di via Cristoforo Colombo e a cui hanno partecipato, oltre al sindaco di Roma Gianni Alemanno, anche gli assessori competenti di Campidoglio e Regione. «Abbiamo istituito un tavolo tecnico operativo che interviene su tutta la questione dellemergenza abitativa nel Lazio, - ha spiegato - con particolare riferimento al Comune di Roma che è il più esposto». Secondo quanto riferito, il tavolo tecnico «lavorerà anche sulla nuova legge del piano casa». «Da oggi - ha continuato - siamo al lavoro per rispondere in tempi brevi, subito dopo la pausa estiva, con interventi operativi».
Oltre allemergenza abitativa «cè anche unemergenza sfratti: il presidente Polverini e io - ha detto, invece, il sindaco Gianni Alemanno - abbiamo chiamato insieme il ministro Matteoli, lo vedremo in settimana, perché noi temiamo che in autunno ci sarà una nuova ondata di sfratti, tra laltro degli enti privatizzati, che farà di nuovo esplodere il problema casa in città». «Da questo punto di vista - ha aggiunto - crediamo che sia necessario anche un intervento legislativo che freni questo fenomeno». Rispetto al problema «sfratti» Renata Polverini ha sottolineato che «né la Regione, né il Comune hanno competenze rispetto a norme che sono assolutamente necessarie».
Per lassessore regionale alla Casa Teodoro Buontempo, «la legge sul Piano casa fatta dalla precedente giunta è fallita completamente. La nuova legge che si sta predisponendo, tenendo conto del giusto equilibrio ambientale ed evitando speculazioni non accettabili, rende possibile un miglioramento della situazione abitativa». «Nella legge - ha spiegato - ci sarà una parte consistente che riguarda tutta la tipologia di edilizia sociale, sovvenzionata, popolare. La legge già lo consentirebbe, bisogna fare norme più puntuali, tenendo conto che a Roma il vero problema non è la casa sul libero mercato ma la casa per chi non ce la fa».
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