Emergenza a Marassi: i topi si mangiano i gatti

Emergenza a Marassi:  i topi si mangiano i gatti

Roberta Gallo

Rio Fereggiano regno dei topi. È proprio vero il proverbio che «quando il gatto non c’è i topi ballano». E, in questo caso, è l’Igiene a fare la parte del felino. Mentre i topi sono proprio veri. La colonia di ratti vive indisturbata sulle rive del Rio Fereggiano in qualsiasi stagione dell’anno e la derattizzazione sembra ormai tabù, visto che le esche possono uccidere altri animali che vivono nel greto del torrente.
Ed è proprio nel torrente Bisagno che i ratti raggiungono anche notevoli dimensioni e hanno prolificato fino a diventare una vera e propria, nonché numerosissima, tribù.
Ma il caldo di questi giorni ha fatto sì che quegli abili nuotatori abbiano fatto capolino per asciugarsi ai raggi del sole di giugno. Alcuni di loro hanno deciso di andare a conoscere meglio il quartiere e si aggirano indisturbati per le strade lungo via Fereggiano e via Pinetti, entrano nei cassonetti ed escono all’improvviso quando le persone li aprono per buttare dentro i sacchetti dell’immondizia.
I più allarmati da questo problema igienico sono gli abitanti di Largo Merlo, per non parlare dei commercianti che hanno i loro negozi nel portico sovrastante il Fereggiano.
«Abbiamo più volte chiamato la polizia municipale - dicono gli esercenti che hanno le vetrine proprio su quel tratto di strada - e quando sono venuti a vedere le condizioni in cui versa il rio è sembrato che dessero la colpa a noi per la copiosa presenza di topi». «L’Istituto di Igiene - continuano - non ha mai risposto alle nostre chiamate».
La causa che determina la presenza di questi animali è, a dire di tutta la popolazione marassina, la grande quantità di spazzatura e sporcizia che viene abbandonata puntualmente nel greto del torrente. Tra i rifiuti ingombranti (divani, rottami, elettrodomestici rotti) i topi trovano poi rifugio e calore. Senza contare che molti edifici di Quezzi scaricano direttamente le acque nere delle fognature non nelle tubazioni ma direttamente nel greto del torrente. «Dobbiamo anche considerare - dicono abitanti e commercianti - che non ci sono più i gatti di una volta, quelli che ai topi davano la caccia sul serio. Adesso, invece, i mici sono pigri e non ce la farebbero mai ad inseguire un topo, hanno perso il loro istinto naturale».

Oltre a questo le dimensioni dei ratti negli ultimi tempi sono notevolmente aumentate, tanto da ingaggiare spesso un vero e proprio testa a testa con quelli che una volta erano i loro predatori.
E così, secondo gli abitanti della zona, si necessita di due derattizzazioni l’anno, sia nei palazzi, sia nelle scuole, ma soprattutto nel letto del torrente, vero e proprio quartier generale dei roditori.

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