«A Roma è emergenza rifiuti. E il veltronismo sta dimostrando di essere la versione romana del peggior bassolinismo». Non ha peli sulla lingua Francesco Giro, coordinatore regionale del Lazio e commissario romano di Forza Italia. «La Regione Lazio - spiega - non riesce ad attuare il suo piano rifiuti approvato nel mese di maggio e Roma con il suo sindaco non si sta dimostrando allaltezza di risolvere il problema. Fra veti incrociati e il fuoco amico degli alleati della sinistra estrema e pseudo-ambientalista, né il presidente Marrazzo né il sindaco Veltroni sembrano oggi in grado di risolvere lemergenza rifiuti».
Forza Italia chiede che si faccia un quarto impianto, di qualità e in linea con i requisiti imposti dallEuropa. «Il piano rifiuti approvato dalla giunta Storace - ricorda ancora Giro - prevedeva 6 impianti di termovalorizzazione, quattro a Roma e due in provincia. Con la giunta Marrazzo il numero è sceso prima a cinque, poi a quattro e ora a tre. Ciò che lascia a bocca aperta è la presa in giro dei romani e la disinvoltura con i numeri come se la trattativa riguardasse solo la politica e non il destino di una città e il benessere dei suoi cittadini. Il 5 maggio scorso sembrava raggiunto un accordo con il ministero dellambiente su 4 impianti nel Lazio e 8 linee di combustione. Addirittura si era parlato di un intervento in questa direzione del sindaco di Roma, ormai esasperato dal braccio di ferro fra il ministro dellambiente Pecoraro Scanio, sponsor di soli 3 impianti e il presidente della Regione Marrazzo, sostenitore della soluzione dei 4 impianti. Oggi invece il tavolo è saltato per aria per la terza o quarta o ennesima volta. Uno stop and go indecente. Si è deciso di non decidere».
«Scopriamo - dice il parlamentare azzurro - che gli impianti sono ancora e solo 3, che le tonnellate di ecoballe (di Cdr, combustibile da rifiuto) che non potranno essere trattate in base a questo accordo saranno almeno 300mila tonnellate, una stima già ottimistica perché basata su una raccolta differenziata nel Lazio prevista al 40% quando oggi siamo soltanto a quota 11% nel Lazio e 8% a Roma. E tutto questo accade mentre la discarica di Malagrotta avrebbe dovuto concludere dal mese di maggio il suo ciclo e ancora raccoglie rifiuti da Roma, accatastati verticalmente per sfruttare lo spazio che ormai non cè più. Questa la drammatica situazione di Roma. Produciamo ogni giorno più di 4500 tonnellate di rifiuti, tutti scaricati a Malagrotta, circa un milione e settecento tonnellate lanno».
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