Emergono nuovi retroscena sulle candidature alle ultime elezioni regionali. Marini e DAntoni sarebbero intervenuti per caldeggiare il nome di Crea Rosy Bindi: Loiero non usi lomicidio Fortugno Il ministro per la Famiglia attacca il presidente della Ca
29 Giugno 2006 - 00:00Forza Italia chiede una commissione dinchiesta sul delitto: basta processi mediatici
Felice Manti
da Milano
Gli strascichi del caso Fortugno, il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria ucciso a Locri, continuano a dilaniare il centrosinistra. E il governatore calabrese Agazio Loiero è sempre più isolato.
Al centro del dibattito politico i rapporti tra i presunti mandanti dellomicidio, arrestati nei giorni scorsi, e Domenico Crea, il consigliere regionale della Margherita subentrato dopo lomicidio al collega assassinato.
Alessandro Marcianò, individuato dalla Dda di Reggio Calabria come presunto mandante dellomicidio Fortugno insieme al figlio Giuseppe, è il caposala dellospedale di Locri dove lavorava anche Fortugno e la moglie Mariagrazia Laganà, ora parlamentare dellUlivo. Ma soprattutto, secondo gli sviluppi giudiziari, avrebbe uno stretto legame politico con lo stesso Crea. Lomicidio di Fortugno potrebbe essere maturato per favorire lelezione di Crea, ex consigliere dellUdc passato alla Margherita. Lipotesi investigativa sembra peraltro suffragata anche da alcune intercettazioni telefoniche tra lo stesso Crea e Alessandro Marcianò pubblicate nei giorni scorsi.
I rapporti già tesi tra la Margherita e Loiero, espulso dal partito di Rutelli durante la campagna elettorale di aprile per aver fondato con alcuni transfughi della Cdl il Partito democratico meridionale, si sono definitivamente spezzati dopo che il governatore, in unintervista al Corriere della Sera, ha chiesto a Crea «un passo indietro», criticando duramente anche la gestione delle candidature in campagna elettorale del suo ex partito. Il ministro della Famiglia Rosy Bindi, che nei giorni scorsi aveva definito Loiero «un trasformista che ha cambiato sette casacche», ha nuovamente attaccato il governatore calabrese: «Trovo francamente poco edificante che i peccati di qualcun altro - scrive oggi Rosy Bindi sul quotidiano della Margherita Europa - siano utilizzati come il lavacro di un comportamento politico disinvolto. La moralità è una sola. E non cè un trasformismo buono e uno cattivo». La Bindi chiede che la magistratura vada fino in fondo» e che «la Margherita calabrese prenda tutte le iniziative necessarie per una serena e ferma ricerca della verità».
In questa storia tra cronaca nera e politica portare a galla la verità non sarà semplice. Anche perché, parallelamente allinchiesta giudiziaria, emergono nuovi retroscena legati alla candidatura di Crea. Secondo quanto ha riportato il quotidiano calabrese CalabriaOra, per cercare di convincere Loiero ad accettare la candidatura di Domenico Crea, vennero in Calabria lallora capo della segreteria organizzativa della Margherita Franco Marini e Sergio DAntoni, fondatore di Democrazia Europea. I due avrebbero chiesto un primo incontro con Loiero per un chiarimento, senza esito. Il giorno successivo, secondo la ricostruzione, Marini e DAntoni avrebbero invitato nuovamente Loiero allaeroporto di Lamezia Terme da dove sarebbero ripartiti per Roma. Allappuntamento con Loiero sarebbe stato presente anche Crea. «Quellincontro - scrive CalabriaOra - non è stato dolce». Crea avrebbe chiesto a Loiero un assessorato in caso di vittoria, ricevendo un netto rifiuto. La ricostruzione del giornale, che ha annunciato altri sviluppi, è stata smentita da DAntoni: «Quella ricostruzione è a dir poco fantasiosa. Non cè stato alcun incontro».
Anche i cosiddetti «ragazzi di Locri», scesi in campo dopo lomicidio dellesponente della Margherita con lo striscione «E ora ammazzateci tutti» hanno voltato le spalle al presidente della Calabria. Uno dei dirigenti del movimento ha invitato Loiero a dimettersi: «Dietro linvito di Crea cè un ragionamento ben preciso che poggia sulle stesse basi etiche invocate dal governatore».
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