Massimo Restelli
da Milano
Banca Popolare Emilia Romagna scavalca Bipiemme e affianca Verona-Novara nella corsa finale a Popolare Italiana. Il testa a testa è stato sancito ieri notte da Bpi al termine di un consiglio di amministrazione trascinatosi per oltre undici ore prima di compilare la short list. Complici da un lato le ultime migliorie apportate da Bper alla propria offerta e dallaltro la resistenza emersa in seno ai potenti sindacati di Milano, la sensazione che il gruppo di Guido Leoni stesse guadagnando consensi era nellaria. Fino al giallo consumatosi nel tardo pomeriggio, quando sono iniziati a filtrare i dettagli dellofferta presentata da Bpm. Immediata la risposta di Piazza Affari, dove in poche decine di minuti Lodi ha avuto uno scatto bruciante (più 8%) per poi chiudere a 10,49 euro (più 6,86%) mentre Milano invertiva la rotta (meno 0,6%).
Abbastanza per indurre la Consob, dove ieri si respirava un forte disappunto, ad aprire un fascicolo imponendo contemporaneamente a Bpm di fare chiarezza su una situazione di «asimmetria informativa» che avrebbe potuto innestare il rischio di un potenziale aggiotaggio. A Borsa chiusa, pur confermando linteresse a unalleanza tra «eguali», Popolare Milano ha smentito ogni addebito quanto al prezzo offerto, ma nel pomeriggio la sensazione tra gli operatori era che Bpi sarebbe stata valorizzata complessivamente 11-12 euro grazie a un impianto che avrebbe previsto sia la distribuzione di un dividendo straordinario sia la nascita di una holding quotata con un concambio paritetico. Un quadro che, dopo lesclusione della Milano, si è infranto e che gli uomini di Lamberto Cardia stanno studiando. La situazione comunque è intricata soprattutto se trovassero conferma le indiscrezioni che dipingono lo stupore dei consulenti di Mediobanca e di Rothschild per alcune difficoltà emerse in seno alla Milano. Dove i sindacati, per il timore di perdere alcuni vantaggi contrattuali, avrebbero «frenato» le ambizioni del presidente Roberto Mazzotta con lesito di impedire la presentazione della proposta stessa nei tempi prestabiliti.
La quarta pretendente, peraltro apparsa da subito in ritardo, era Popolari Unite che aveva tuttavia subordinato il proprio impegno allavvio di una due diligence. Approccio poco gradito al consiglio di Bpi che continua comunque a presentarsi diviso in più correnti. A partire da quella che, assecondando linput emerso in Bankitalia, prediligerebbe un gruppo di una certa massa critica.
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