Emilio Fede si salva Il giudice dice no al sequestro dei beni

É salva la liquidazione di Emilio Fede: il tribunale civile di Milano ha respinto la richiesta di sequestro dei beni dell’ex direttore del Tg4, a partire dal trattamento di fine rapporto, avanzata dal curatore del fallimento di Lele Mora. Il curatore sosteneva che il crac dell’impresario era stato causato, tra l’altro, dai versamenti di denaro effettuati da Mora a favore di Fede. Ma il giudice Giuseppina Ester Perfetti, della quinta sezione civile, ha ritenuto che manchi il «grado minimo di certezza» necessario per il sequestro preventivo dei beni.
La vicenda scaturisce dal prestito di due milioni e 750mila euro fatto da Silvio Berlusconi a Lele Mora, che aveva chiesto il suo aiuto per evitare il fallimento delle sue società. A fare da intermediario della richiesta era stato Emilio Fede. E poco dopo Fede aveva ricevuto da Mora una parte, circa 350mila euro, dei soldi che il Cavaliere aveva versato all’amico in difficoltà.
Per questo, Fede è stato incriminato per concorso nella bancarotta della Lm Management, la società di Mora. Nel frattempo il curatore del fallimento individuale di Mora aveva chiesto che il giudice sequestrasse i beni del giornalista.

Ma il giudice scrive che «le somme non risultavano specificamente destinate a risollevare le sorti della ditta individuale Lele Mora», tanto che vennero impiegati da Mora anche per pagare conti del ristorante e acquistare una Mercedes.

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