da Milano
Tutto con lestero: Opa, accordi, collaborazioni. LEnel in Italia è bloccata dalla legge Bersani, ma si rifà crescendo oltre frontiera. Che intendesse lanciare unOpa su Ogk-5 era noto, meno noto limporto: oltre 2,7 miliardi di euro che vanno ad aggiungersi a quelli spesi per lOpa su Endesa o a quelli che saranno investiti in Slovenske Elektrarne. Poi cè il possibile accordo con Gazprom, il colosso russo del gas e del petrolio, che potrebbe acquisire quote nelle centrali Enel italiane. E assieme a Gazprom, Enel potrebbe fare affari nel Sudest Europa, come ha detto ieri lad del gruppo italiano, Fulvio Conti. La carne al fuoco non si ferma qui: a fine mese si potrebbe finalmente chiudere laccordo per la partecipazione alla costruzione della nuova centrale nucleare Epr in Francia. «Ci stiamo lavorando» ha detto Conti al World Energy Forum. «Oggi il contesto è più favorevole, sono pronto a firmare, ma è un tema politico più che industriale» ha commentato il numero uno della francese Edf, Pierre Gadonneix.
LOpa su Ogk-5. Enel ha lanciato ieri lofferta da 2,742 miliardi di euro per arrivare al 100% del capitale: oggi detiene già il 37,15%. Loperazione verrà finanziata attraverso le linee di credito già esistenti. Con Ogk-5 il gruppo italiano acquisirà quattro centrali termoelettriche situate in zone sviluppate della Russia: in totale poco meno di 8.700 megawatt di potenza installata. La Genco più grossa ceduta dallEnel (a Edison) era intorno ai 7.500 Mw. Enel è già presente in Russia con una quota del 40% in Severnaya Energia (controllata al 60% dallEni, in precedenza si chiamava Enineftegaz) che ha acquisito asset nel settore del gas naturale. E il metano, in prospettiva, potrà servire ad alimentare le centrali ottenute con Ogk-5. Enel ha anche una partecipazione del 49,5% in RusEnergoSbyt, principale fornitore indipendente di energia in Russia.
Il nucleare francese. Il tira-molla va avanti ormai da anni, dopo laccordo per lingresso di Edf nel gruppo di controllo di Edison assieme ad Aem Milano e ai suoi alleati. In cambio Enel doveva avere una partecipazione del 12% nella nuova centrale di terza generazione costruita in Francia da Edf (attraverso Areva). Ma cè un ostacolo «politico», come lha definito ieri Gadonneix: in Italia società pubbliche (come Edf) non possono controllare delle ex Genco (come Edipower, controllata da Edison). Finché cè questa clausola i francesi nicchiano sulla firma per il nucleare: tanto in Edison ci sono già entrati. Il bello è che a livello societario i due gruppi collaborano già: Edf vende a Enel un po della sua energia prodotta con il nucleare, mentre uomini Enel di fatto stanno già collaborando nella costruzione della nuova centrale francese. Manca «solo» quella dannata firma.
Lalleanza con Gazprom. Il gruppo russo potrebbe entrare con proprie partecipazioni in alcune centrali termoelettriche italiane dellEnel, ha detto Conti, che ha spiegato: «Abbiamo proposto una serie di possibilità di ingresso in asset.
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