C'è molta Endesa, ma non solo, nei risultati dei nove mesi di Enel presentati ieri. Il giro d'affari è cresciuto da 28,7 a 45,3 miliardi (più 57,5%), il margine operativo lordo da 6,7 a 11,3 miliardi (più 68,6%), l'utile netto da 2,7 a 4,98 miliardi (più 86%), mentre il debito è sceso da 66,79 a 51,37 miliardi (meno 7,9%). Un'accelerazione che ha visto un miglioramento anche dell'Enel «depurata» da Endesa: il margine operativo realizzato dalla controllata spagnola è stato di 3,7 miliardi, contro i 7,6 della capogruppo che è così cresciuta del 13% in modo autonomo. Tutto lascia così pensare che l'obiettivo di raggiungere un Mol di 13,8 miliardi nel 2009, presentato in primavera dall'ad Fulvio Conti, possa essere già ottenuto quest'anno, se non superato. Se il debito scenderà sotto i 50 miliardi, il rapporto Mol-indebitamento sarà intorno al 3,5, permettendo all'Enel di puntare a un rating di classe A, che influirà positivamente sul costo del denaro, già oggi intorno al 5,4% annuo. Tutte queste cifre e questi ragionamenti non hanno smosso però più che tanto la Borsa: così, dopo un guadagno dello 0,7%, il titolo ha chiuso in flessione del 2,84%, a 5,3 euro.
Conti, presentando i risultati agli analisti, ha confermato il dividendo di 0,49 euro fino al 2012. Non è invece prevista una cedola straordinaria di Endesa, che deve dedicarsi al piano di sviluppo. Il margine operativo elevato dovrebbe anche permettere il mantenimento degli investimenti anche a livello di gruppo, oltre a una riduzione dell'indebitamento. Su questo punto, Conti ha confermato l'obiettivo di scendere sotto i 50 miliardi entro fine anno, mentre sono in cantiere due operazioni che dovrebbero portare nuova cassa.
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