da Milano
Ricavi che nominalmente crescono di quasi il 10%, ma che di fatto restano in linea con il bilancio precedente. Margine operativo lordo che sembra crollare di quasi il 5%, ma che a parità di condizioni cresce del 10%, dipendenti in aumento di mille unità, ma che a parità di perimetro diminuiscono di 2.600: sono tutti un gioco di specchi i dati preliminari del bilancio Enel 2005.
Ma vediamo come stanno realmente le cose. Innanzi tutto un dato di fondo: i ricavi restano stabili. Un po meno vendite di elettricità, un po più di gas: alla fine il fatturato arriva ai 34 miliardi di euro, in crescita del 9,7% rispetto ai 31 miliardi del 2004, ma solo per motivi contabili. Discorso opposto per il margine operativo lordo: nel 2004 era di 8,1 miliardi grazie a introiti straordinari. Senza gli incassi dovuti a rimborsi su vecchie spese di investimento, il Mol sarebbe stato di 7 miliardi. Nel 2005 è sceso a 7,7 miliardi sul totale del 2004, ma è cresciuto del 10% se non si calcolano appunto le entrate eccezionali. Di fatto sono cifre che corrispondono con le previsioni degli analisti.
Cè poi il discorso del personale, che è salito a 51.778 unità (da 50.781 del 2004) grazie allacquisizione di due società rumene nel settore della distribuzione di energia. Ma se si considerano i soli dipendenti italiani, questi sono scesi a 48.180 unità, 2.600 in meno, continuando una politica di «dimagrimento» che dura fin dai tempi della gestione Tatò.
Buone nuove sul fronte dellindebitamento, praticamente dimezzato a 12,3 miliardi dai 24,5 miliardi del 2004. Qui sono entrate in gioco le cessioni di Terna e di Wind, che hanno permesso di deconsolidare il debito delle due ex controllate.
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