Energia Fusione Iride-Enìa volata sempre più a ostacoli

L’assemblea per la fusione tra Iride ed Enìa dovrebbe tenersi il 28 aprile, ma i due Comuni azionisti di Iride (Torino e Genova) stanno facendo di tutto per complicarsi la vita. A cominciare dal sindaco di Genova, Marta Vincenzi, che ha imposto che nello statuto (e non solo nei patti parasociali) sia stabilito che il controllo della nuova società debba essere pubblico. Per continuare nella tempistica della fusione, che sembra fatta apposta per farla saltare: il consiglio comunale di Genova dovrebbe approvare la fusione solo il 27, alla vigilia dell’assemblea, Torino potrebbe approvarla il 20, o più probabilmente il 27 per rispondere ai tempi di Genova. Poi il 28 mattina si riunirà il cda di Fsu, la finanziaria dei due Comuni che controlla Iride, e nel pomeriggio finalmente l’assemblea. Quanto al cda del nuovo gruppo, sarà composto da 13 consiglieri: 7 di Iride, 4 di Enìa, due della minoranza (probabilmente uno della Fondazione Sanpaolo e uno di Unicredit).

I 7 di Iride saranno 3 di Genova, 3 di Torino e uno che sarà indicato da Genova e approvato da Torino. Il comitato esecutivo sarà composto dal presidente Roberto Bazzano (Genova), dall’ad Roberto Garbati (Torino), Andrea Allodi vicepresidente (Enìa) e Andrea Viero direttore generale (Enìa). GCh

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