Energia «libera»: la sorpresa si chiama Eni

Energia «libera»: la sorpresa si chiama Eni

da Milano

Tutti alla finestra, o quasi, in attesa della liberalizzazione elettrica. Dal 1° luglio, ma è domenica, tutti (e non solo i grandi consumatori e le partite Iva) ci potremo scegliere i fornitori dell’elettricità. In teoria. In pratica almeno per il momento resteremo con il fornitore attuale. Con una sorpresa, che si chiama Eni e che zitto zitto ha rastrellato decine di migliaia di nuovi clienti che dal 1° luglio diventeranno effettivi. A muoversi è stata anche l’Enel che mercoledì ha presentato due offerte per chi vuole cambiare. Gli altri, comprese le ex municipalizzate, per ora se ne sono ben guardati. Con qualche ragione.
«Siamo obbligati ad aspettare, dobbiamo prima vedere come saranno modulate le tariffe, come verrà modificato il decreto nei passaggi in Camera e Senato. Ci sono punti sostanziali che potrebbero consigliarci di restarcene fuori - afferma Massimo Orlandi, ad di Sorgenia (gruppo Cir) -. Dal momento dell’apertura del mercato del gas solo lo 0,7% dei piccoli clienti ha cambiato fornitore: un’esperienza palesemente negativa. Nel settore elettrico è più positiva per le partite Iva, ma nelle famiglie si parte con l’handicap di una sorta di imposizione di tariffe anche sul mercato libero attraverso il regime di tutela. Se si fanno i conti con le tariffe attuali non conviene servire il cliente residenziale. Tra l’altro, per i nuovi entranti acquisirlo è un costo».
E due giorni fa l’Autorità per l’energia ha deciso di mantenere bloccato il prezzo del kwh ai livelli attuali definendolo «condizione standard che dovrà obbligatoriamente essere offerta dai venditori ai consumatori, insieme ad eventuali altre proposte commerciali». Il problema è che il prezzo dell’elettricità per le famiglie che hanno un contatore sotto i tre Kwh è basso e viene compensato da un prezzo più alto delle altre fasce. L’Authority dovrà definire quali sono le fasce sociali che avranno il diritto al prezzo «scontato» e come si farà a verificarlo (sarà davvero interessante): questione scottante, perchè nessuno accetterà di vedersi alzare il prezzo, e il mondo politico terrà sicuramente d’occhio la questione.
Così non solo Sorgenia per ora sta alla finestra, ma anche il numero due italiano, Edison, rimanda tutto al prossimo anno: «La nostra offerta - ha detto l’ad Umberto Quadrino - sarà pronta all’inizio del 2008». Foro Buonaparte prevede di lanciare la bolletta unica per luce e gas anche se «si stanno valutando altre opportunità». In ogni caso, nessuna illusione: «I benefici della liberalizzazione arriveranno nel lungo termine» ha notato Quadrino.
E l’Enel? Noblesse oblige, il numero uno del mercato elettrico italiano è uscito con due proposte: per il gas, uno sconto del 5% sul prezzo della materia prima (nella bolletta entrano altre mille voci) con la possibilità di un’unica bolletta luce-gas. Quanto all’elettricità, l’Enel offre energia da fonti rinnovabili, più cara di quella tradizionale, ma a prezzo bloccato per due anni. Le due offerte prevedono anche l’assegnazione di «punti energia» da utilizzare per acquisti in punti vendita convenzionati.
Infine, ma è la vera sorpresa, c’è l’Eni, che dichiara di aver messo sul mercato fin da metà aprile un’offerta che ha già attirato «decine di migliaia» di clienti. E che dice anche chiaramente di voler arrivare ad un milione entro il 2010.

L’Eni è l’unico, finora, a giocare sul prezzo: un’ora di energia gratis al giorno, che si traduce in uno sconto del 4,17%. Anche qui: bolletta unica luce-gas. E in più «trasloco» gratis. Importare l’80% del gas italiano evidentemente dà una marcia in più.

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