da Milano
Edf e Charbonnages de France stanno valutando le modalità per la cessione della loro quota del 35% nella società energetica Snet e starebbero considerando la possibilità di lanciare un'asta pubblica, anziché la vendita ad Enel. «Charbonnages de France ed Edf hanno un accordo per trovare un compratore per il 35% di Snet che detengono. Le due società stanno cercando il modo migliore di farlo e probabilmente sarà attraverso un'asta pubblica. Ma siamo all'inizio del processo» ha detto una fonte allagenzia Reuters. Gli accordi raggiunti tra Edf ed Enel il 30 maggio scorso nellambito della vicenda Edison prevedevano infatti che il gruppo italiano acquisisse una partecipazione nella costruzione delle centrali nucleari francesi di nuova generazione e avesse la possibilità di acquistare la quota di minoranza di Snet. Possibilità che adesso sembrerebbe concretizzarsi appunto attraverso lasta di vendita cui potrà partecipare.
Gli accordi italo-francesi prevedono anche per Edf la contropartita dello sblocco dei diritti di voto in Italenergia, holding di controllo dell'italiana Edison.
Edf ha il 18,75% di Snet e Charbonnages de France il 16,25%. Il restante 65% è in mano alla spagnola Endesa che lha rilevato lo scorso anno.
Se si andasse realmente a unasta (ed è cosa probabile, visto che le due società sono a controllo pubblico) Enel ha confermato il suo interesse a fare unofferta, che sarà più probabilmente più bassa del prezzo pagato a suo tempo da Endesa, che comprendeva un prezzo di maggioranza. Resta da vedere se non ci saranno altri gruppi disposti a farsi avanti, ma al momento Enel viene data in pole position per uneventuale acquisizione della quota.
Lacquiszione della partecipazione in Snet permetterebbe allEnel di entrare nel mercato «intermedio» dellenergia francese.
In ogni caso, in attesa della costruzione delle centrali e delleventuale acquisizione della quota Snet, Enel avrà il diritto di ritirare lelettricità corrispondente a quella che sarebbe prodotta a regime.