Eni Berlusconi alla firma di South Stream

Oggi il presidente del Consiglio Berlusconi firma ad Ankara nuovi importanti accordi di cooperazione con la Russia nel campo petrolifero. In gioco c'è la realizzazione del South Stream, il gasdotto che aggirerà l’Ucraina e porterà il gas siberiano in Europa. In questo modo l’Italia stringerà ancora di più i legami con Mosca: l'Eni ha infatti firmato accordi con Gazprom nel campo della ricerca e dello sfruttamento dei giacimenti di idrocarburi in Siberia. Ora si tratta di portare il metano in Europa. Il colosso russo Gazprom ha due vie: il North Stream, attraverso il Baltico, che arriverà fino in Germania, e il South Stream che attraverso la Turchia e i Balcani porterà il gas russo nel Sud e Centro Europa. Si tratta di un progetto imponente, in grado di mettere al sicuro l'Europa dalle ricorrenti crisi ucraine, ma che lega ancora di più l'Ue alle forniture moscovite. L'Eni sarà un partner strategico nella realizzazione del gasdotto (oggi ad Ankara non ci sarà solo Berlusconi, ma anche il presidente russo Putin e l'ad Eni, Paolo Scaroni). Ma è proprio l'importanza di quest’opera che spaventa Bruxelles che sta sponsorizzando ben due gasdotti alternativi: l’Igi e il Nabucco.

Ambedue uniranno i pozzi dell'Azerbajan all'Europa, il primo (cui partecipa Edison) è a uno stadio decisamente più avanzato, mentre per il secondo (che avrà una portata molto superiore) è ancora alla fase di progetto. Così oggi Putin segnerà un punto a suo favore, dando un colpo di acceleratore alla costruzione del South Stream.

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