Economia

Eni-Gazprom, arriva la prima intesa sul gas

Per gli italiani possibile accesso ai giacimenti siberiani

da Milano

Eni e Gazprom hanno siglato a Mosca un accordo di massima per rinegoziare l’intesa sulla fornitura di gas in Italia. Gli amministratori delegati Paolo Scaroni e Alexei Miller «hanno concordato i principi e le condizioni di un accordo che riguarderà tutta la catena produttiva, dall’estrazione alla commercializzazione di petrolio, gas, elettricità e Gnl». L’intesa sarà sottoscritta entro il 15 ottobre e sarà poi sottoposta ai cda e alle autorità competenti. Si avvia così a conclusione il lungo negoziato dopo la bocciatura dell’Antitrust italiano al precedente accordo concluso dall’allora ad Vittorio Mincato il 10 maggio 2005. Le parti si erano accordate, nell’occasione, sul prolungamento decennale dei contratti di fornitura di gas all’Italia (in scadenza nell’anno 2017) e nel contempo veniva concesso ai russi di vendere direttamente nel nostro Paese il 10% della fornitura.
Nei mesi scorsi Scaroni aveva affermato di puntare su una chiusura della trattativa entro l’anno. «Gazprom e tutte le imprese russe - era stato il commento dell’ad - hanno interesse a espandersi al di fuori dei confini nazionali, a entrare nei mercati finali, in particolare europei, ma hanno anche il problema di incrementare la capacità di offerta per soddisfare una domanda futura che cresce a Ovest come a Est. E proprio su questi temi noi possiamo dare molto ai nostri partner». «Gazprom - secondo fonti vicine al gruppo italiano - punta a condividere i profitti del trasporto del gas e a un ingresso nel downstream», cioè nella distribuzione finale del metano. Da parte sua invece Eni «si rafforza negli approvvigionamenti» e con l’intesa punta a stabilizzare «il rapporto con Gazprom, instaurando una partnership privilegiata». «È un’intesa che avrà risvolti positivi - spiegano le fonti - anche nella sicurezza delle forniture e quindi in chiave anti-emergenza gas.
Secondo indiscrezioni, ai russi farebbe gola la rete di distribuzione e vendita di Italgas all’utenza residenziale. Dal canto suo Eni potrebbe ottenere l’accesso alle attività di upstream (esplorazione e produzione) di petrolio e gas in Russia dopo che Gazprom è diventato il principale produttore di greggio russo, in seguito all’acquisizione delle principali attività di Yukos e Sibneft. Tra le ipotesi si è parlato di una quota nel maxi-giacimento siberiano di Juzhno Russkoe.

L’accordo non ha giovato al titolo Eni, ieri praticamente invariato.

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