Eni a un passo dalla conquista di Distrigaz

da Milano

Battuti i francesi di Edf e i tedeschi di e.On: è di Eni la miglior offerta per acquistare da Suez il 57,25% di Distrigaz, il gruppo belga leader nella distribuzione del gas.
Sarà dunque il gruppo guidato da Paolo Scaroni a condurre con Suez la trattativa in esclusiva fino al prossimo 29 maggio, un periodo ritenuto sufficiente per permettere a Eni di effettuare tutte le verifiche del caso (la cosiddetta due diligence) e arrivare alla firma del contratto di vendita, da sottoporre comunque all’esame della Commissione Ue per la necessaria approvazione. In caso di via libera, Suez potrà così rispettare le condizioni imposte da Bruxelles, che aveva subordinato alla cessione di Distrigaz la fusione con Gaz de France. Progettata, tra l’altro, per sbarrare la strada a Enel nel cui mirino era finita la controllata belga di Suez, Electrabel.
Sulla parte finanziaria dell’intesa, resta da chiarire in quale misura e con quali modalità Eni farà fronte all’impegno, destinato a far scattare l’obbligo di Opa sull’intero capitale come previsto anche dalla normativa europea. Distrigaz capitalizza in Borsa circa 4 miliardi di euro, e Suez ha già reso noto ieri di aver avviato negoziati con il gruppo del cane a sei zampe per l’acquisizione di un numero di asset nel campo energetico, «in linea con l’annuncio fatto in precedenza». L’operazione è strutturata infatti come asset swap, cioè come scambio della quota di partecipazione detenuta da Suez in Distrigaz con attività di uguale valore di proprietà di Eni, oltre a un’offerta finanziaria.
Nei giorni scorsi, infatti, Scaroni aveva annunciato l’intenzione di inserire nella trattativa gli asset romani di Italgas, numero uno della distribuzione di gas in Italia, cui viene attribuito un valore di circa un miliardo. La società è controllata interamente da Eni, vanta una quota del 20,1% del mercato italiano (il doppio quindi rispetto a Enel), e nel 2007 ha fatturato 629 milioni. Per Suez, si tratta di una proposta allettante, e non solo per il valore dell’azienda, ma anche, come sottolineato dallo stesso ad di Eni, per «l’alleanza di lunga data tra Suez e Acea», la multiutility capitolina. Mettere nel proprio carniere il ramo romano di Italgas, significherebbe dunque per i francesi la possibilità di sviluppare importanti sinergie.


Con l’acquisizione di Distrigaz, che controlla in Belgio l’85% del mercato e lo scorso anno ha fatturato 4,7 miliardi di euro, Eni potrà invece consolidare la propria leadership nel settore del gas sia per quanto riguarda le attività di vendita, che quelle di approvvigionamento (tramite l’acquisizione di un portafoglio gas e di infrastrutture) e di posizionarsi su un mercato che, per centralità nei flussi del gas, è strategico nella commercializzazione non solo all’interno dell’Europa continentale, ma anche verso il Regno Unito e i Paesi Scandinavi.

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