Eni, Scaroni non dà peso al taglio di Moody's

I rating emessi dalle agenzie sono poco significativi. A dirlo è l’ad di Eni, Paolo Scaroni, che ha così commentato il downgrade da parte di Moody’s la scorsa settimana. «Sono cose poco significative. I rating hanno ormai perso molto del loro significato in generale. Posso assicurare che quando ci presentiamo sul mercato non abbiamo alcun problema», ha sottolineato il manager. Proprio questa settimana è attesa l’emissione del programmato bond in dollari del gruppo del cane a sei zampe. Secondo fonti vicine all’operazione interpellate da «Reuters», l’ammontare sarà molto vicino ai 2 miliardi, tetto massimo fissato nella delibera del cda di Eni. Le attese sono per un bond su più tranche, due o anche tre. Quanto al recente declassamento, Moody’s ha ridotto i rating Eni a lungo termine senior unsecured ad Aa3 da Aa2 e i rating senior unsecured di Eni Usa Inc a A1 da Aa3. Moody’s ha anche confermato i rating a breve P-1. L’outlook per tutti i rating è stabile.

Scaroni ha poi assicurato che per il gruppo non ci sono problemi in merito alla riduzione dell’indebitamento. Quanto alle dismissioni, calcolate in 3 miliardi di euro, «stanno procedendo e non abbiamo fretta di fare alcunché ma di fare bene». Scaroni ha quindi ricordato che non è stata data una tempistica per le dismissioni.

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