Eni trova un tesoro in Venezuela

I tecnici dell’Eni hanno perforato con successo un pozzo esplorativo di un giacimento al largo delle coste venezuelane che potrebbe contenere una quantità di gas superiore ai 160 miliardi di metri cubi (pari a un miliardo di barili di petrolio equivalente) precedentemente stimati. Lo ha annunciato la società con una nota che tra l’altro annuncia: «La produzione di gas, in condizioni normali, potrebbe superare un milione di metri cubi al giorno». La nuova scoperta è di rilevanza mondiale nell’offshore venezuelano. Il giacimento, denominato «Perla 1x», è situato nel blocco Cardon IV, nel Golfo del Venezuela.
Tuttavia Eni sottolinea che per definire ulteriormente la vera consistenza del giacimento, oltre a quella già accertata, «sarà necessario perforare altri pozzi di valutazione». Il pozzo è stato perforato verticalmente, a circa 50 chilometri dalla costa, e ha rilevato una colonna di idrocarburi di 240 metri. Durante la prova di produzione il pozzo ha prodotto gas di ottima qualità con una portata di circa 600mila metri cubi al giorno (pari a circa 3.700 barili di olio equivalente al giorno) e 500 barili giornalieri di condensato.
Si tratta della più grande scoperta di gas del Venezuela e, potenzialmente, una delle maggiori scoperte di gas nel mondo negli ultimi anni. I risultati saranno valutati nell’ottica di «una rapida definizione di un programma di lavori per delimitare la scoperta e stabilirne il piano di sviluppo». Il blocco Cardon IV è attualmente guidato da una Joint operating company, 50% Eni e 50% Repsol, denominata Cardon IV Sa. La compagnia di Stato venezuelana Pdvsa detiene il diritto di entrare nella joint venture durante la fase di sviluppo con una partecipazione del 35%. Qualora Pdvsa eserciti questo diritto, Eni e Repsol manterranno entrambi un interesse del 32,5% nel progetto.
Eni, per ottimizzare e accelerare la messa in produzione del giacimento di Perla, utilizzerà le sue tecnologie d’avanguardia e la notevole esperienza maturata nello sviluppo di giacimenti di gas offshore nel mondo e in giacimenti «giant» dalle caratteristiche simili a quelle di Perla. In Venezuela, Eni ha una produzione giornaliera di circa 8mila barili di petrolio al giorno dal giacimento di Corocoro (operato da Petrosucre, compagnia mista Pdvsa 74%, Eni 26%) e una partecipazione in Petrolera Guiria (compagnia mista formata da Pdvsa 64,25%, Eni 19,5% e Ineparia 16,25%) che gestisce la scoperta di Punta Sur. Corocoro e Punta Sur sono entrambi situati nell’offshore del Golfo di Paria. Eni partecipa inoltre, insieme alla compagnia di stato Pdvsa, agli studi per lo sviluppo del blocco Junin-5, localizzato nella Faja dell’Orinoco, area ricca di olio pesante.


Ieri a Piazza Affari, Eni, in un mercato negativo, archivia la seduta con un rialzo dello 0,45% a quota 18 euro per azione. In mattinata il titolo aveva toccato il nuovo massimo del 2009 arrivando a 18,43 euro, con un rialzo di oltre il 2%.

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