Antonio Signorini
da Roma
LUnione europea conferma la «condanna» dellIrap, ma sbarra la strada alla maggior parte delle richieste di risarcimento, stabilendo che il divieto dellimposta regionale sulle attività produttive non sarà retroattivo. Nelle conclusioni dellavvocato generale della Corte di giustizia europea del Lussemburgo Christine Stix-Hackl, si rileva che «la sesta direttiva sullIva vieta unimposta come litaliana Irap». Al tempo stesso lavvocato propone che la sentenza della Corte produca i suoi effetti solo a partire dalla fine dellesercizio tributario durante il quale essa sarà pronunciata. Se la sentenza sarà pronunciata questanno, quindi, a partire dalla fine del 2006.
Un modo per salvare lItalia da richieste di risarcimento che sarebbero potute arrivare a 120 miliardi di euro. Poi «non si può immaginare realisticamente - ha argomentato lavvocato - che le autorità italiane cambino il loro intero sistema di finanziamento regionale da un giorno all'altro». Da questa limitazione è escluso chi ha avviato azioni legali per ottenere il rimborso prima del 17 marzo 2005, data della pubblicazione delle conclusioni del precedente avvocato generale Francis Jabos. In questo modo, ha stimato Paolo Moretti, consigliere nazionale dei ragionieri commercialisti, lammontare totale dei rimborsi potrebbe essere di un miliardo di euro e i contribuenti interessati sarebbero 5mila. Lultima parola spetta alla Corte di giustizia, anche se la prassi vuole che siano confermate le conclusioni dellavvocato.
La novità è stata accolta positivamente dal ministro dellEconomia Giulio Tremonti che ha definito limposta varata dal centrosinistra «una follia».
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