(...) e poi da parlamentare, e nei cento altri incarichi mantenuti o mandati alle spalle, Ghio aveva abituato interlocutori, amici e avversari politici, ed anche gli amatissimi familiari, allarguzia con cui ridimensionava molti e serissimi problemi (anche degli altri, naturalmente). Ma chi ha avuto il piacere di frequentarlo, ne ha apprezzato anche la risolutezza che non era mai intransigenza e un rigore morale che non escludeva il perdono, lui che della Fede cattolica aveva fatto un faro - se non «il» faro - della propria esistenza. Sfogliare i giornali e le foto che testimoniano la presenza di Ghio protagonista discreto, ma incisivo della vita pubblica, significa ripercorrere una parabola particolarmente significativa della storia nazionale degli ultimi sessantanni. Lui accanto al Pontefice, a capi di Stato, presidenti del Consiglio, ministri. Lui che scambia opinioni e viene ascoltato da personaggi eminenti della Chiesa e del governo della cosa pubblica. Lui che non esita a scontrarsi, per affermare la coerenza delle idee, con quanti erano stati solidali in altri tempi, e poi - per incoerenza, incoscienza, inconsistenza? - avevano preso altre strade.
«Non guardava in faccia a nessuno». E questo può essergli costato, in privato. Ma questo modo di essere, questo costume, questo vestito perfettamente cucito sulla sua persona, devessergli costato anche facendogli perdere qualche carica che avrebbe meritato. Era fatto così. Ruppe con Oscar Luigi Scalfaro, tanto per dire, dopo che per decenni erano stati insieme nel gruppo - odiava la definizione di «corrente» - dei centristi della Dc, i più decisi a opporsi alla svolta a sinistra. Non fu tenero neanche con Sandro Pertini: «Presidente o no, non mimporta». E la colpa grave che gli imputava - la dice lunga sulla sua concezione etica - era laver illuso e deluso la promessa sposa che laspettò fedele negli anni del confino.
Non cera separazione, per Enrico, tra sfera pubblica e privata. Non cera differenza tra giovani e meno giovani, tra ricchi e poveri, tra famosi e perfetti sconosciuti. Per lui cerano amici e avversari, nemici mai. Era limpronta della scuola cattolica, della missione nel Serra Club che fondò, primo in Italia, a Genova con monsignor Noli.
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