Il Garante della privacy dice no a Zuckerberg: stop alla nuova app Thread

La nuova app non rispetta gli standard comunitari previsti per la protezione dei dati personali dei cittadini della Ue

Il Garante della privacy dice no a Zuckerberg: stop alla nuova app Thread
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Il lancio del nuovo social network targato Meta che avrebbe dovuto fare concorrenza a Twitter, previsto per la giornata di domani, giovedì 6 luglio, non avverrà in Europa: Threads, pertanto, sarà disponibile in contemporanea solo negli Stati Uniti e nel regno Unito. A rendere nota la decisione, attraverso le pagine del portale online Indipendent.ie, è un portavoce della "Data Protection Commission" irlandese. Secondo il Garante per la privacy irlandese, che ha affermato di essere stato a lungo in contatto con i vertici di Meta, la nuova app non risponde ancora ai requisiti previsti per quanto concerne la tutela dei dati personali dei cittadini dell'Unione Europea, e per questo motivo non risulterà accessibile in tutto il territorio.

Il nodo della questione è quello connesso all'importazione massiva delle informazioni degli utenti tratte direttamente, qualora già esistente, dal rispettivo account Instagram (anche le credenziali sarebbero dovute essere identiche fin dal primo login): tale prassi non si limiterebbe alla semplice acquisizione dell'elenco dei contatti tanto da Instagram quanto da Facebook, ma avrebbe anche lo scopo di agevolare l'inserimento del nuovo profilo nel "canale commerciale" di Meta, con chiare finalità di profilazione e di gestione delle campagne pubblicitarie.

Tra le varie informazioni raccolte da Threads e successivamente elaborate, risultano quelle inerenti la salute, le informazioni finanziarie, le cronologie della navigazione in rete, la geolocalizzazione, gli acquisti, i contatti e la cronologia delle ricerche: decisamente troppo per il Garante della privacy, che ha deciso di bloccare il lancio della nuova applicazione fino al momento in cui Meta non dovesse intervenire per sistemare le cose, soddisfacendo così le norme stringenti previste dall'Unione Europea. Un intervento che, comunque, non dovrebbe stupire più di tanto, visto che sempre il Garante della privacy irlandese aveva di recente impedito a Meta di lanciare servizi pubblicitari su Whatsapp che utilizzassero i dati già acquisiti da Facebook e da Instagram.

È bene comunque sottolineare, come fatto dalla Data Protection Commission che il servizio non è stato ancora bloccato, ma che ciò potrebbe accadere nel caso in cui, fin dalla data della sua disponibilità, esso non dovesse rispondere alle norme imposte dal regolamento per la protezione dei dati personali vigente nel territorio dell'Unione Europea, il Gdpr.

Meta è perfettamente consapevole di non poter intervenire così tempestivamente per rientrare nei binari delle norme della Ue, quindi è ovvio che il lancio non ci sarà: il gruppo di Zuckerberg non ha fornito al momento alcun dettaglio circa le tempistiche.

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