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Nuove regole per il telecomando: cosa può cambiare

Per non penalizzare eccessivamente i canali del digitale terrestre, le Smart tv saranno regolamentate in un certo modo a iniziare dal telecomando: ecco cosa ha deciso l'AgCom

Nuove regole per il telecomando: cosa può cambiare
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Se è vero che le Smart tv hanno ormai preso largamente piede nelle case degli italiani con un nuovo e più completo modo di fruire dei servizi grazie alla possibilità di collegarsi alla rete Internet e alle emittenti streaming a pagamento (vedi Amazon e Netflix), esistono e resistono anche i canali generalisti del digitale terrestre sempre più "oscurati", però, anche dalla tipologia di telecomando che viene venduto assieme ai nuovi televisori.

La richiesta dell'AgCom

Il rischio concreto è che Rai, Mediaset, La7 e le emittenti del digitale vengano sfavorite dalla nuova tecnologia: è la paura dell'Ue ma anche della nostra AgCom che vuole regole chiare e diverse da quelle attuali. I telecomandi delle Smart tv, infatti, sono spesso privi della classica tastiera con i numeri da 0 a 9: questo, però, nel prossimo futuro non sarà più possibile. Un comunicato stampa (clicca qui) da parte dell'Autorità spiega che è stato approvato l'avvio per le consultazioni "per garantire la prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse generale, nonché l’accessibilità del sistema di numerazione automatica dei canali della televisione digitale terrestre".

Ecco i Servizi di "interesse generale"

In pratica, oltre al telecomando di ultima generazione, le confezioni di Smart Tv dovranno contenere anche quello tradizionale con tutti i numeri così da poter switchare in modo semplice sul digitale terrestre e non doversi avventurare nella complicata giungla delle grandi icone streaming. Così facendo si vuole garantire a tutta l'utenza "il pluralismo, la libertà di espressione, la diversità culturale e l’effettività dell’informazione". Da qui nascerà la sezione Sig (Servizi di interesse generale) che dovranno contenere almeno quattro icone raffiuganti la Rai in qualità di servizio pubblico, le emittenti nazionali generaliste raggruppate per editori (Mediaset, La7, Sky e Discovery), un’icona specifica per le radio nazionali, un’icona per le televisioni locali e l'ultima per i canali tematici. Al loro interno si ritroveranno tutti i canali che nei vecchi televisori erano progressivi man mano che si cambiava canale.

Tutte quelle emittenti che non rientrassero in queste cinque categorie avranno 30 giorni di tempo da quando verrà approvato il provvedimento per fare richiesta all'Autorità ed entrare a farne parte. E poi, "i canali della televisione digitale terrestre devono, inoltre, essere accessibili tramite un riquadro o icona presente nella prima finestra delle home page", si legge sul comunicato.

"Non penalizzare canali digitali"

La commissaria dell'AgCom, Laura Aria, ha spiegato a Repubblica che i nuovi televisori sembrano sempre di più dei computer e che i loro telecomandi sono stati progettati per promuovere molto "le emittenti in streaming, che le persone raggiungono con tasti dedicati. Tasti che portano direttamente, ad esempio, a Netflix o YouTube". In questo modo, però, si corre il rischio di penalizzare i canali tradizionali del digitale terrestre che, come detto, si fa difficoltà a raggiungere. E poi, la nuova situazione sarebbe troppo penalizzante per le nostre emittenti che sono chiamate a "rispettare la par condicio, proporre o produrre opere europee in quote prefissate, e limitare gli affollamenti pubblicitari. Sarebbe ingiusto costringerle a una sempre minore visibilità, alla luce dei tanti impegni che devono onorare".

È questo il motivo che ha spinto Ue e AgCom a unire le forze: da oggi, entro 30 giorni verrà approvato il regolamento definitivo, dopodiché i produttori di Smart tv avranno sei mesi di tempo per mettersi in regola. "Durante questi 6 mesi - conclude Laura Aria - sarà sempre attivo un tavolo tecnico, qui in Autorità. Insieme ai produttori, decideremo tutte le specifiche tecniche, dalle dimensioni delle nuove icone ai loro colori.

Ogni dettaglio sarà messo a fuoco e concordato".

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