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Come ricordare le password

Il rapporto conflittuale tra l’uomo e le password può essere reso meno ostile con qualche semplice accorgimento. Ecco come fare

Come ricordare le password

Applicazioni, profili utenti e portali web richiedono password complesse, composte da numeri, lettere e caratteri alfanumerici, come per esempio il cancelletto o un punto di domanda.

Riuscire a ricordarle prevede o buona memoria, una sana organizzazione delle parole d’accesso oppure qualche piccolo stratagemma.

Va da sé che è del tutto fuori luogo scegliere password facilmente ricostruibili (date di nascita, anniversari o parole banali), così come è sconsigliato usare la medesima password per accedere a servizi diversi. Molti produttori si stanno dando da fare per ovviare al problema della password, più croce che delizia per molti utenti.

Nel frattempo, però, è conveniente cambiare approccio al modo in cui vengono scelte e decise le parole d'accesso.

Come ricordare le password

Proponiamo tre trucchi, cominciando da quello più semplice in assoluto: non ricordarle affatto.

Si può fare ricorso a uno dei tanti password manager (ce ne sono anche di gratuiti) prelevabili sul web, piccoli software che riuniscono e conservano le credenziali d’accesso e che possono essere utilizzati al bisogno. Per aumentare la sicurezza vanno a loro volta protetti con una password ma, e non è cosa da poco, è l’unica che l’utente deve ricordare per potere accedere a tutte le parole chiave che gli interessano.

È però preferibile non ricorrere a password manager online, considerando che uno dei più famosi (e quindi anche dei più bersagliati dai cybercriminali), ossia Lastpassword, è stato violato dagli hacker due volte in sei mesi.

Un altro consiglio è quello di usare versi di poesie, canzoni o frasi prese da un libro. Anche in questo caso, è consigliabile utilizzare qua e là delle lettere maiuscole e concludere la password scelta con un numero o un carattere alfanumerico. “Respiripiano20!” può essere una password ridicola, però è efficace.

Un accorgimento che può essere scaltro è quello di usare nomi di città o persone, escludendo le lettere pari oppure le vocali e, come è opportuno che sia, aggiungendo in coda numeri e caratteri alfanumerici. Meglio se si tratta di luoghi o nomi propri che poco hanno a che vedere con la quotidianità (evitare la città in cui si vive e il nome del partner o del proprio cane è saggio). Quindi, per esempio, Los Angeles, può diventare “Lsngls190?”.

Testare una password

Dopo avere scelto la password più appropriata e mnemonica possibile, il consiglio è quello di testarne l’efficacia. Lo si può fare ricorrendo a un tool online che restituisce il tempo necessario a un hacker per violare la parola d’accesso scelta. Se risulta debole, inserire all’inizio o alla fine un carattere alfanumerico rinforza la password in modo più che sensibile.

Quesi tool non vanno presi alla lettera, ma rendono comunque l'idea della robustezza di una parola d'accesso.

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