Brutta è brutta, non c’è che dire. Ma fra un paio di mesi la pensilina di piazza Piemonte potrebbe essere sistemata abbattendo la parte finale, quella più chiacchierata. Va solo chiarito un piccolo giallo burocratico all’interno della telenovela sull’ecomostro che oscura l’ingresso del teatro Nazionale. Già, perché pare che la Sovrintendenza per i Beni architettonici abbia dato il via libera ai lavori. Peccato però che la comunicazione non sia mai arrivata sulle scrivanie di Palazzo Marino. «È dalla metà di ottobre che abbiamo chiesto l’autorizzazione - spiega l’assessore all’Arredo Urbano Maurizio Cadeo sfogliando le pratiche - ma nei nostri uffici non è ancora arrivato nessun via libera. Appena arriverà, procederemo senza perdere un minuto di più».
A dare l’aut aut sul porticato in cemento grezzo è anche la Lega Nord, che ieri ha manifestato in piazza per chiedere non tanto l’aggiustamento della struttura ma, senza mezzi termini, l’abbattimento totale. «Mi è stato riferito dal sovrintendente Alberto Artioli - spiega il capogruppo del Carroccio Matteo Salvini - che l’autorizzazione sarebbe stata firmata all’inizio dell’anno. A questo punto, mancherebbe solo la firma della pratica da parte del Comune per sbloccare la situazione e dare il via libera alla definitiva sistemazione della piazza. Se il timbro del Comune non ci sarà nel giro di una settimana, andremo in piazza Piemonte con il martello pneumatico». Eppure quel foglio non c’è. Almeno, non ancora. Cadeo, che sulla questione pensilina ci sta lavorando da mesi, lancia una frecciata ai colleghi leghisti: «La Lega riponga pure gli attrezzi da demolizione - insorge - Quello che Salvini ha annunciato è già stato fatto e il Comune ha la coscienza a posto». Come a dire: se domani magicamente si materializzerà l’autorizzazione ai lavori, non sarà merito della protesta inscenata dalla Lega ma dell’impegno del Comune.
I lavori per rendere un po’ più bella la pensilina consisterebbero nella demolizione della sua parte finale (circa 80 mq che avrebbero dovuto ospitare un bar e un giornalaio). Si procederà poi con il collocamento di tre statue di Aligi Sassu, già previste dal progetto. Per fare tutto, ha assicurato il progettista Giancarlo Parola, basterebbero due mesi di lavoro, non di più. Il restyling è atteso dalla scorsa estate e, se non altro, si spera che entro la prossima tutto sia finito. Polemiche comprese. «È più di un anno che i residenti aspettano che piazza Piemonte sia restituita alla sua bellezza» scalpita Salvini.
«Speriamo che manchi davvero poco - ha detto anche Paolo Dameno Rota, direttore del rinnovato Teatro Nazionale che su piazza Piemonte ha l’ingresso -. È triste vedere un’opera così bella realizzata in questi tempi difficili, come il Teatro Nazionale, convivere con questa bruttura. È brutto sapere che sono passati quasi 500mila spettatori in teatro dal settembre 2009 a oggi e che nessuno ha ancora potuto ammirare le sculture di Aligi Sassu, che sono dei capolavori e avrebbero dovuto essere posate in questa piazza a pensilina abbattuta e piazza ultimata. Quindi auspichiamo che arrivi una soluzione rapida, alla milanese, e che si finiscano le cose».
È un impegno anche nei confronti dei residenti. «Sì - aggiunge Cadeo - e anche dei proprietari dei box e della stessa cooperativa che si è mostrata disponibile a modificare un’opera già autorizzata dalla sovrintendenza».
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