Il trend è chiaro: i temi legati alla salute e alla sicurezza nei luoghi di lavoro rappresentano oggi una sfida globale. Non a caso, lUnione europea ha costituito unagenzia ad hoc, denominata European agency for safety and health at work. E da questo impegno è nata la «Settimana europea della salute e sicurezza sul lavoro», che si è svolta dal 19 al 23 ottobre con il coinvolgimento delle istituzioni degli Stati membri. E di società sensibili come E.ON Italia, market unit nazionale di un colosso dellenergia presente in 30 Paesi, che ha scelto lo stesso periodo per contestualizzare una «propria» settimana della sicurezza, alla quale il personale ha partecipato da protagonista.
«Il concetto di sicurezza sul lavoro implica due principi fondamentali - esordisce Marco Barsanti, responsabile Hse (Health safety environment, cioè salute, sicurezza e ambiente) di E.ON Italia -: il rispetto delle persone e lattenzione alla loro incolumità. Si tratta di aspetti che E.ON vuole portare al centro delle proprie politiche, instaurando una cultura della tolleranza zero verso i rischi». A tal fine, lazienda ha deciso di realizzare una campagna di comunicazione interna, per stimolare un cambiamento di mentalità e sensibilizzare i dipendenti sul rigore necessario nellapplicazione delle norme. «Per unazienda come la nostra sono previsti obblighi in tema di prevenzione e sicurezza - prosegue Barsanti - ma quello che ci preme è imprimere un cambiamento culturale nellapproccio al lavoro, attraverso occasioni di confronto e approfondimento. E in questo senso, il coinvolgimento del top management è fondamentale».
Dottor Barsanti, quali obiettivi vi ponete con questa campagna?
«Il management board di E.ON Italia sta adottando le politiche di salute e sicurezza come base di una vera strategia dimpresa, per garantire le risorse economiche e umane necessarie a promuoverne la diffusione presso tutto il personale, i fornitori e il pubblico, verificandone poi lefficacia. Lobiettivo che ci siamo posti è ambizioso: abbassare del 20% il tasso dinfortuni 2009 rispetto al 2008. Per raggiungerlo, puntiamo a creare una cultura della sicurezza, della prevenzione e della responsabilità attraverso lesempio quotidiano. Con il coinvolgimento non solo di coloro che, operando nelle centrali, sono più esposti ai rischi, ma anche dei colleghi delle sedi di ufficio, degli operativi, venditori e appaltatori».
Sicurezza e salute, del resto, sono da sempre al centro delle politiche di E.ON...
«Per noi lincolumità delle persone è un fattore imprescindibile e in tal senso intendiamo assumere il ruolo di leader nel Paese per quanto riguarda il settore energetico, attraverso un continuo miglioramento dei nostri processi. Larea Hse, di cui sono responsabile, opera in stretto collegamento con la casa madre in Germania proprio per promuovere ladozione delle più efficaci pratiche di sicurezza e salute sul lavoro».
Può elencarci alcune iniziative concrete promosse in tal senso?
«La campagna di sensibilizzazione durerà fino alla primavera 2010. Abbiamo deciso di attivare nel personale lo spirito di partecipazione, stimolandone il pensiero e lazione. Non a caso lo slogan che abbiamo ideato è Riflettiamo sicurezza: un invito a porre attenzione sul tema, diventando a propria volta diffusori di un messaggio positivo. Il cuore della campagna si è concentrato sulla Settimana della salute e della sicurezza, durante la quale tutti i collaboratori, attraverso seminari e gruppi di lavoro, hanno dato il proprio contributo. Tra le occasioni di confronto, ricordo un convegno per il management dedicato alla sicurezza negli appalti, una giornata di riflessione sugli effetti degli infortuni e limportanza dei nostri comportamenti e una giornata di festa presso alcuni impianti, nellambito della quale le famiglie dei dipendenti sono state invitate a visitare, in sicurezza, i luoghi di lavoro. Ma non solo: per favorire la diffusione di stili di vita sani e orientati alla prevenzione, abbiamo anche avviato una serie diniziative di promozione della salute.
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