da Roma
Ha usato il suo blog per consumare una piccola vendetta contro Michele Santoro, ha tirato le orecchie a Claudio Petruccioli, reo - a suo parere - di essere intervenuto contro Annozero in difesa di Umberto Veronesi, ma non in suo favore. E, poi, Clemente Mastella, ha anche una teoria: «Il presidente della Rai si muove solo ora, perché il centrosinistra ha perso...».
Onorevole Mastella. Che fa, lei che era assediato dai blogger adesso si sfoga sul blog?
«Sì, appunto. Li ha visti lei, quei pazzi in rete? Odiomastella.com, DementeMastella.it...».
Quello ha persino la grafica copiata dal suo...
«...guardi, a me di questi poveretti non me ne frega nulla. Registro che sono figli di una campagna scatenata contro me, una vera e propria caccia all’uomo».
Sul suo sito lei ha pubblicato anche la sentenza di proscioglimento per l’inchiesta Why not...
«Io non arretro, chiaro? Anche se mi leggono mille persone, almeno quelle sapranno ciò che molti giornali ignorano, la verità».
Ce l’ha con Santoro per la vignetta di Vauro che le ha fatto abbandonare il programma?
«No, guardi, quella è l’unica puntata su cui non ho contestazioni. Almeno lì c’ero. Il problema sono le altre venti in cui ogni volta ero attaccato. Ogni volta c’era una vignetta di Vauro contro di me!».
Lei non è tipo che si spaventi per delle vignette...
«Infatti, dopo trent’anni di carriera politica sono abituato a ben altro. Ma non accetto la concezione di arbitrio che aleggia da Santoro: l’attacco senza replica».
E quindi?
«Ho messo in mano le carte all’avvocato per una causa, civile sicuramente, forse penale, contro Santoro. Ma peggio di lui giudico il comportamento di Petruccioli che con me ha fatto lo struzzo».
In che senso?
«Che non ha mosso un dito! Che c’è, Veronesi è intoccabile e io non merito rispetto?».
Santoro ha detto: io ho trasmesso un comizio di Grillo in cui era Grillo a parlare di Veronesi...
«Sì, guarda caso, anche lì senza diritto di replica. E quando si trattava di me, ogni sera c’era De Magistris a parlare contro di me».
Ma se Santoro la invitava con De Magistris sarebbe andato?
«Nooo! Vede, io un po’ di cultura istituzionale ce l’ho, sarebbe stato folle che un ministro sotto inchiesta andasse da Santoro a parlare con il Pm che lo indaga dell’inchiesta che lo riguarda, non trova?».
Mi pare ovvio.
«Eppure altrettanto ovvio dovrebbe essere che un pubblico ministero non possa andare in televisione a fare il martire quando ha un procedimento in corso».
Il giornalista ha anche il diritto di cronaca. Se hai un ospite non devi condividere quel che dice...
«Non lo metto in dubbio. Anzi, le dirò di più. Un giornale che fa un’inchiesta, anche la più dura contro di me, ha il diritto di farlo. È la libertà di stampa».
La differenza allora?
«Che il giornale è pagato con i soldi dei suoi lettori, e del suo editore, un privato. Che il giornale se vuoi lo compri, se ti piace, se ti convince... La Rai è fatta con i soldi di tutti noi, e se accendi te la trovi in casa».
Crede che Santoro faccia campagna contro di lei?
«Non è che lo credo. L’ha fatta».
E perché?
«Perché??? Perché è come un partito politico. Il partito di Santoro e di Travaglio. Giocano in proprio, tessono alleanze».
Con chi?
«Quella con certi magistrati è iniziata con la campagna contro l’indulto, in cui io venivo contrabbandato come l’unico responsabile di un provvedimento votato da tutto il Parlamento. E Petruccioli...».
Sempre lì si torna.
«Sì, perché mi chiedo: solo adesso scopre che c’è la faziosità?».
Mi dica perché, secondo lei.
«Non ci vuole molto a capirlo.
E adesso?
«Adesso ha vinto Berlusconi, e allora quello che dice diventa di nuovo criticabile.»
Ma se Santoro lo invita ci va?
«Scherza? Sarebbe solo dargli soddisfazione. Ho già dato».
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