Roma

Era in Svizzera Uccise minorenne, preso pirata della strada

Era fuggito lasciandoli in terra, come troppo spesso si fa con gli animali. Senza prestare loro alcun soccorso, senza sincerarsi delle condizioni, il piede pigiato a tavoletta sull’acceleratore per far perdere le sue tracce in una sera romana d’inverno. Ora non potrà più nascondersi: la fuga di Feil Bernt, il pirata della strada che l’anno scorso investì due ragazzi a bordo di uno scooter uccidendone uno sul colpo, si è finalmente conclusa. Si era nascosto in Svizzera, nei pressi di Berna, dove è stato arrestato pochi giorni fa.
L’uomo, 45 anni, di origini tedesche, all’epoca dei fatti risiede nella Capitale. La sera del 17 gennaio 2008, alle 22.30 circa, percorre a tutta velocità la Casilina. E’ a bordo della sua auto, una Mercedes classe A di colore blu, quando arriva all’altezza dell’incrocio di via Torraccio di Torrenova. In direzione opposta, su uno scooter, provengono due diciassettenni. Abitano nelle vicinanze, stanno facendo ritorno a casa, nel quartiere Torre Gaia. Dalla loro parte il semaforo è verde, via libera alla svolta. Bernt, invece, col rosso non arresta la sua corsa. L’impatto è violentissimo: il motorino viene travolto in pieno dall’autovettura ma il conducente non si ferma, anzi, fila via a tutta birra. I due ragazzi, apparsi subito in gravi condizioni, vengono soccorsi e trasportati al Policlinico di Tor Vergata. Uno rimane a lungo in ospedale. L’altro, Ivan S., muore sul colpo a causa delle ferite.
Immediate scattano le ricerche della polizia municipale, a Roma e in provincia, per individuare il responsabile. Vani, invece, gli appelli affinché il pirata della strada si costituisca. Il mattino seguente all’incidente, i carabinieri di Pomezia trovano sulla Laurentina, in zona Tor de’ Cenci, un’automobile completamente carbonizzata. Svolti gli accertamenti del caso, i militari dell’Arma non hanno dubbi: si tratta proprio della Mercedes che ha causato la morte del ragazzo a Torre Gaia. Incendiata, con ogni probabilità, da chi era alla guida quella maledetta sera. Qualcuno che sa il fatto suo e che vuol far perdere a tutti i costi le sue tracce.
Dopo alcuni mesi di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Roma, i carabinieri riescono con pazienza a ricostruire l’accaduto. A causare l’incidente mortale Feil Bernt, vecchia conoscenza delle forze dell’ordine con precedenti per truffa. In seguito all’emissione dell’ordinanza di custodia cautelare a suo carico, con mandato di cattura internazionale per omicidio colposo, omissione di soccorso e danneggiamento da incendio, si era rifugiato in Svizzera.
Alla fine, a quasi venti mesi di distanza, la caccia all’uomo è terminata. Il ricercato, individuato dai carabinieri con la collaborazione dell’Interpol e delle autorità svizzere, è stato consegnato due giorni fa alla frontiera di Como-Chiasso.

Attualmente si trova rinchiuso nel carcere di Como.

Commenti