Eredità Agnelli, nuovo giallo «Anche Gabetti è indagato»

C’è un nuovo giallo sull’eredità di Gianni Agnelli, al centro di un misterioso giro di presunti fondi neri all’estero: anche l’ex presidente della cassaforte della famiglia, la Giovanni Agnelli & C. Sapaz Gianluigi Gabetti (incarico lasciato pochi giorni fa) sarebbe indagato dalla Procura di Milano. A rivelarlo il numero di Panorama in edicola oggi: i pm milanesi Eugenio Fusco e Gaetano Ruta, grazie a una serie di rogatorie all’estero, sarebbero risaliti ai conti svizzeri riconducibili a Gianni Agnelli, su alcune società del Liechtenstein e infine al manager Gabetti. Sembra allargarsi dunque l’inchiesta che ha già coinvolto l’avvocato svizzero Charles Poncet e la stessa Margherita Agnelli de Pahlen, iscritta nel registro degli indagati nel novembre scorso. L’interessato però smentisce: «Non ho ancora ricevuto nulla», ha detto Gabetti. E anche da fonti giudiziarie milanesi è arrivata ieri all’agenzia Ansa una secca smentita: «Non c’è alcuna iscrizione nel registro degli indagati». Il settimanale Mondadori, però, conferma il contenuto dell’articolo.
L’inchiesta è scaturita da alcune dichiarazioni di Emanuele Gamna, l’ex avvocato di Margherita Agnelli condannato nelle scorse settimane dal gup di Milano ad un anno e due mesi per truffa ai danni dello Stato ed evasione fiscale. Secondo il dossier consegnato ai pm milanesi dallo stesso Gamna, l’ex legale sarebbe stato vittima di una presunta estorsione architettata da Poncet e da Margherita Agnelli, affinché Gamna restituisse una parte della parcella milionaria pagata dalla stessa Margherita (15 milioni di euro, mai dichiarati al Fisco italiano) ma soprattutto perché firmasse una dichiarazione nella quale ammetteva un ruolo non trasparente in merito alla complessa vicenda della eredità Agnelli.
Bisogna tornare al 18 febbraio 2004 quando, dopo un accordo con la madre Marella siglato in Svizzera, Margherita Agnelli riceve in eredità 1 miliardo e 166 milioni di euro. Gamna e il legale svizzero Jean Patry, che assistono la figlia dell’Avvocato, incassano complessivamente 25 milioni di euro. Nel 2007 il Wall Street Journal rivela in esclusiva una battaglia sotterranea dentro la famiglia. A metà del 2009 venne pubblicato dal settimanale Il Mondo un carteggio tra la Agnelli e i nuovi avvocati nel quale si adombra il sospetto che all’estero ci sia un tesoretto da 1,463 miliardi di euro, sulle cui tracce si è già mossa la Guardia di Finanza. La Agnelli pretende la restituzione di una parte della maxi parcella per «permetterle di finanziare una nuova iniziativa legale». E al tribunale di Torino chiede l’annullamento dell’accordo siglato in Svizzera e un rendiconto completo di tutti beni e le attività del padre. Nel mirino di Margherita finiscono lo stesso Gabetti, il commercialista svizzero Siegfried Maron e l’avvocato Franzo Grande Stevens, che secondo la Agnelli avrebbero «eluso» le sue domande sul patrimonio di famiglia e avrebbero continuato a gestire i soldi estero dell’Avvocato.


Lo scorso 3 marzo Margherita Agnelli ha perso la sua battaglia in tribunale ed è stata condannata a pagare 32mila euro di spese legali. Ma l’ultimo capitolo della dynasty targata Fiat non è ancora stato scritto.
felice.manti@ilgiornale.it

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