Ericsson acquista Marconi per 1,8 miliardi

da Milano

Marconi, l’ultima società britannica produttrice di apparati per reti di tlc, ha ceduto a Ericsson gran parte delle attività per 1,2 miliardi di sterline (circa 1,8 miliardi di euro). Quello che sparirà sarà invece il nome che era della società di telecomunicazioni civili e militari fondata dall’inventore delle comunicazioni radio ossia l’italiano Guglielmo Marconi. L’accordo prevede infatti che al colosso svedese delle reti passi il nome e il marchio Marconi, che verrà rinominata Telent e mantenendo la quotazione alla Borsa di Londra. In realtà le attività che erano alla base di Marconi, finita in Inghilterra nel 1968 comperata da Gec (General Electric Co.) società presente in Borsa fin dal 1900, erano state già cedute nel 1996. In quell’anno infatti Gec decise di effettuare una radicale trasformazione vendendo diversi rami d’azienda per rifocalizzarsi soltanto sul settore delle telecomunicazioni, adottando il mitico ed evocativo nome di Marconi. In questi anni però la società, che ha circa 7mila dipendenti e un ramo di attività in Italia vicino a Genova, ha dovuto affrontare diversi problemi. L’ultimo nella scorsa primavera quando British Telecom decise di togliere alla società tutte le commesse per le forniture di rete. Da qui la decisione di vendere a un leader di mercato. Agli azionisti sarà riconosciuto un dividendo straordinario di 275 pence per azioni. Per i dipendenti invece sono previsti licenziamenti nell’ordine del 15-20% della forza lavoro. Verranno mandate a casa dunque circa mille persone in diversi Paesi tra cui l’Italia. Mossa che ha subito suscitato la reazione dei sindacati che comunque hanno giudicato positivamente l’operazione. L’acquisizione di queste attività, che rappresentano il 75% del fatturato di Marconi, avrà un effetto accrescitivo sulle vendite di Ericsson. L’operazione avrà invece un impatto neutrale sull’utile nel 2006 e un contributo positivo a partire dal 2007. Nell’anno finanziario chiuso il 31 marzo queste attività avevano registrato un fatturato pari a 336 milioni di sterline (500 milioni di euro) ed un profitto operativo lordo di 37 milioni (54 milioni di euro).


L’amministratore delegato di Ericsson, Carl-Henric Svanberg ha sottolineato come l’acquisizione abbia «una forte logica strategica e finanziaria», in un settore «che va verso la convergenza tra i servizi di telefonia fissa e mobile».

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