Cultura e Spettacoli

Erodiano aveva ragione: i romani nel cuore della Germania

Scavi autostradali rinvengono nella regione centrale dello Harz i resti di una battaglia che vide protagonisti i legionari dell'imperatore Massimino nel terzo secolo dopo Cristo

Scoperte archeologiche nella regione montuosa dell'Harz, Germania settentrionale, durante una campagna di scavi in vista di lavori autostradali, gettano nuova luce su una spedizione di legionari romani nel nord dell'Europa e danno nuova credibilità al racconto dello storico Erodiano (170-250 d.C).
Finora si era creduto che le legioni romane fossero sempre rimaste molto più a sud e a ovest, soprattutto dopo la sconfitta inflitta da Arminio il Cherusco alle truppe romane guidate da Publio Quintilio Varo. Ma ora gli scavi condotti dagli esperti dell'istituto di tutela regionale dei monumenti della Bassa Sassonia sotto la guida dei professori Guenther Moosbauer dell'università di Osnabrück e Michael Mayer della Libera Università di Berlino confermano il racconto di Erodiano quando scrive della spedizione dell'imperatore Massimino Trace nel 235 dC. Due anni di meticoloso lavoro di raccolta e 1800 reperti, soprattutto punte di frecce e lance, ma anche una lama di coltello, chiodi di sandali militari romani, raccontano una storia diversa.
Le truppe romane, probabilmente un migliaio di soldati di ritorno da una spedizione sull'Elba, uscirono chiaramente vittoriose da quel campo di battaglia esteso per circa un chilometro, che fortunatamente abbracciò anche un crinale di alcune colline. E mentre dove il terreno è pianeggiante 1800 anni di coltivazioni e arature avevano rimosso qualsiasi traccia, sui pendii calcarei mai coltivati anche dopo tanto tempo sono rimaste numerose tracce.

C'è anche uno scheletro di cavallo, forse cavalcato per la battaglia, e ora - ha detto l'archeologo Mayer al quotidiano «Tagesspiegel» di Berlino - si spera di trovare denti o ossa umane, da sottoporre a un esame degli isotopi per ottenere nuove informazioni sulle abitudini alimentari e sulle origini dei partecipanti a quella battaglia dimenticata da quasi due millenni.

Commenti