Errori Ora Torino si tiene stretto il «gioiello» Il Common rail ceduto per 60 miliardi di lire

Una cosa è certa: il gruppo Fiat ha blindato la tecnologia Multiair. Il Lingotto, in pratica, non ripeterà più l’errore commesso negli anni ’90 quando il sistema Common rail, che ha rivoluzionato il concetto di motorizzazione Diesel, è stato ceduto a terzi seppur per 60 miliardi delle vecchie lire. A fiutare l’affare era stata la tedesca Bosch, pronta a firmare il contratto, che aveva subito industrializzato il sistema adottato negli anni a seguire da tutte le case automobilistiche. Sviluppato all’inizio degli anni ’90 dal Centro ricerche Fiat, con il contributo di Magneti Marelli (capo progetto era l’ingegner Rinaldo Rinolfi, attuale vicepresidente di Fiat Powertrain Technologies), il sistema Common rail, divenuto negli anni sempre più sofisticato ed efficiente, tra il ’92 e il ’93 era stato applicato sulle prime motorizzazioni a gasolio. Subito evidenti i vantaggi in fatto di coppia, prestazioni, rumorosità, consumi ed emissioni. La decisione, sicuramente affrettata e poco lungimirante di cedere la tecnologia, era derivata dalle difficoltà del gruppo nel campo dei componenti idraulici. «Sarebbe stato meglio - dice una fonte - cedere a Bosch la licenza solo per i componenti idraulici e gestire all’interno tutta la parte elettronica».

Ora a Torino c’è la consapevolezza di avere tra le mani un altro asso e Paolo Martinelli, il responsabile motori del Lingotto fino a pochi anni fa alla Ferrari al fianco di Michael Schumacher, non ha problemi a dire che «Fiat ha il completo controllo della tecnologia e degli accordi commerciali».

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica