Erzelli, il parco scientifico che deve già vincere la crisi

Erzelli, il parco scientifico che deve già vincere la crisi

A Genova sorgerà il Parco Scientifico e Tecnologico più grande d’Europa ma serve «certezza per le risorse necessarie alla completa realizzazione del progetto». Così il presidente della Regione Liguria Claudio Burlando intervenendo alla presentazione sullo stato di avanzamento dei lavori di quella che già in molti chiamano la «Silicon valley» italiana. In particolare, Burlando ha ricordato che per l’insediamento di Ericsson «due anni fa abbiamo firmato un accordo con il ministero dell’Università e della Ricerca e con il ministero per lo Sviluppo Economico ma, a 24 mesi di distanza, i 34 milioni di euro promessi, 24 dal Miur e 10 dal Mise, non sono ancora in campo» e, per il trasferimento della facoltà di Ingegneria, «i 25 milioni di euro dai fondi Fas, già approvati dal Cipe, non si sono ancora visti». Questi ritardi, ha sottolineato Burlando, non solo «condizionano pesantemente l’arrivo di altre aziende» ma «mettono anche a repentaglio gli investimenti della Regione Liguria, oltre 8 milioni di euro provenienti da fondi europei». Il parco, con un'estensione di 440milametri quadrati e una presenza stimata a regime di oltre 12mila persone, sarà il più grande parco d'Italia e tra i pochi, a livello internazionale progettati per favorire l'interscambio tra aziende, università e centri di ricerca. L’obiettivo è quello di ridurre il più possibile la fuga dei cervelli nostrani, così si creeranno anche posti di lavoro per i giovani, incrementando il mercato economico. Il progetto vede la collaborazione fra l'Università di Genova, il Cnr ed altre imprese private, tra cui Ericsson e Siemens in testa.

Ieri è intervenuto anche l’arcivescovo Angelo Bagnasco saluta il progetto come «una avventura positiva che permetterà alla città di migliorarsi in un momento congiunturale in cui prevale lo scoraggiamento generale, è una speranza positiva per il nostro futuro».

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