Esaltato dalla doppietta Pronto a sfidare i giganti

È passato dalla depressione all’esaltazione. Merito del gol, merce rarissima, doping straordinario: nel calcio può far diventare Ribot anche un ronzino. Al debutto nel mondiale, contro il Ghana è stato respinto da una traversa, è uscito alla seconda per colpa di De Rossi e della sua gomitata galeotta, è scomparso dalla scena alla terza, contro Nedved, e sembrava a qualche critico inghiottito dall’oblio. E invece Lippi non l’ha abbandonato. Anzi l’ha rilanciato contro l’Australia, sacrificandolo per via del rosso a Materazzi, prima di riproporlo al fianco di Totti, senza la scomoda concorrenza di Gilardino che fino ad allora gli aveva rubato la scena e sottratto alcuni consensi. Toni è l’attaccante sul conto del quale sono stati commessi il maggior numero di falli, al mondiale: è anche questa una qualità da mettere al servizio della squadra. Perché consente ai difensori azzurri di rifiatare, ai centrocampisti di portarsi in avanti, di salire come si dice in gergo grazie alla protezione della palla. I due centri sull’Ucraina non sono stati molto complicati nella fattura.

In un caso, sotto porta, ha colpito di testa quasi inginocchiandosi, nell’altro, grazie alla percussione di Zambrotta, ha segnato da solo e a porta vuota. Cercasi prodezza contro i tedeschi che hanno un paio di corazzieri al centro della difesa.

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