Alessia Marani
Lindulto? Superlavoro per gli «sbirri» di mezzItalia, spesso costretti a inseguire criminali recidivi. Sarà un caso, ma la gran parte delle cronache di questi giorni rimanda ad arresti di chi, dalle patrie galere, è appena uscito. È il caso di Giulio S., 38 anni, pregiudicato romano con alle spalle un «curriculum» di tutto rispetto. Il 18 maggio scorso, mentre è in regime di semilibertà, mette a segno una rapina ai danni della Banca Popolare del Lazio di Albano. Testimoni lo «inchiodano» e la Procura di Velletri emette a suo carico una nuova ordinanza di custodia cautelare. Ma quando i poliziotti laltro giorno sono andati a Rebibbia per notificargli latto, ecco la sorpresa: Giulio aveva varcato il cancello del penitenziario il 3 agosto grazie allindulto. È caccia alluomo. Gli uomini del commissariato castellano si mettono di nuovo sulle tracce del giovane. Le ricerche si concentrano attorno alla figura della fidanzata, una 32enne che vive a Rimini. La squadra giudiziaria dAlbano mette in allerta i colleghi della Mobile emiliana. Si scopre che proprio la mattina del 4 agosto nella cittadina adriatica era stata rapinata una banca, quattro giorni dopo un altro colpo, stesse modalità, stessi personaggi «sospetti» a un secondo istituto di credito rivierasco. La polizia passa al vaglio le immagini delle telecamere a circuito chiuso degli istituti, uno dei due «incursori» corrisponde alla descrizione del romano ricercato. Non solo. I «segugi» dAlbano hanno anche il suo telefono sotto controllo. Dunque, il ragazzo è a Rimini. Mercoledì sera larresto nel centro della città mentre Giulio è a passeggio confuso fra i tanti turisti con la sua ragazza. Nella camera da letto dei due i poliziotti trovano parte del denaro rubato il 4 agosto, coltelli utilizzati durante la stessa rapina e una semi automatica calibro 6,35 rubata a Benevento nel gennaio scorso. Coinvolto in una sparatoria nel cuore di Latina, invece, sempre mercoledì sera, un altro pregiudicato appena uscito di galera per indulto. Il fatto è accaduto davanti a un locale molto frequentato di via Isonzo. Due uomini a bordo di un ciclomotore e con il volto coperto dal casco integrale hanno aperto il fuoco con una calibro 7,65 contro tre ragazzi che si trovavano nel piazzale del locale. I primi due colpi hanno raggiunto alle gambe Agostino R., libero da appena tre giorni. Proiettili hanno ferito sempre alle gambe le due persone che erano in sua compagnia (uno pregiudicato, laltro incensurato). Dei due attentatori nessuna traccia. I carabinieri della stazione Roma Aventino, infine, hanno arrestato due cittadini algerini di 34 e 46 anni con laccusa di furto aggravato.
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