Un esercito di 28mila portinai pronto a vegliare su Manhattan

Il Comune sta addestrando i custodi con corsi anti-terrorismo di quattro ore alla settimana

A New York c’è un esercito invisibile e disarmato. Non basta la polizia: servono loro che sono lì 24 ore al giorno, sulla strada. Servono perché contro un nemico senza volto bisogna adeguarsi. Allora il Comune e la polizia hanno fatto la lista: 28mila persone, 28mila portieri. Ecco quest’armata anti-terrore che comincia ad aggirarsi per Manhattan per esaudire i desideri dell’Homeland Security che dopo l’11 settembre 2001 aveva invitato i cittadini a collaborare con l’amministrazione. Fino a oggi sono state addestrate seimila persone: quattro ore di lezione a settimana su come scoprire e rispondere a potenziali minacce. Imparano a sospettare di auto parcheggiate nello stesso posto per molto tempo, auto senza targa, persone che fotografano palazzi o nuovi inquilini senza mobili. Il corso comprende anche istruzioni per rispondere a minacce di bombe e pacchi che potrebbero contenere armi biochimiche. Secondo il capo della polizia di New York, Raymond Kelly, i dipendenti dei condomini e gli agenti sono «alleati naturali». Entrambi «lavorano 24 ore su 24». Anche il sindaco è d’accordo. Dopo gli attacchi di Londra del 7 luglio, Michael Bloomberg ha detto che «la vigilanza dei singoli cittadini è fondamentale per la sicurezza di una città».
Coloro che sono stati già formati o che si stanno formando raccontano di essere pronti. Peter Santiago è uno di loro. Fa il portiere in un condominio su Madison Avenue da 19 anni: «Adesso ogni giorno quando sono sul marciapiede controllo tutto. Tengo d’occhio le auto che passano, quelle che sono parcheggiate, la gente che entra e quella che esce. Cerco di osservare i loro comportamenti. Pochi mesi fa ho visto che c’era un uomo in una macchina che passava sempre di qui alla stessa ora. L’ho segnalato alla polizia, adesso non viene più».
A New York i portieri anti-terrorismo hanno creato qualche polemica: c’è chi ha parlato di paranoia, di restrizione delle libertà civili. È bastato sapere che l’allarme Al Qaida non è mai cessato per far rientrare tutto. Anzi: l’idea di New York è stata copiata.

A gennaio anche Chicago ha deciso di istituire corsi anti-terrorismo per i suoi duemila custodi. E lo stesso ha fatto l’associazione dei camionisti americani: ha stanziato 3,2 milioni di dollari per addestrare 115mila autotrasportatori contro la minaccia di Osama Bin Laden e dei suoi fedeli.

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