Roma. Diventare campionessa del mondo dopo aver sfiorato una clamorosa eliminazione al primo turno. Ma soprattutto negare len plein alla squadra di tuffi cinese già alla seconda giornata di gare. È successo alla messicana Paola Milagros Espinosa Sanchez, 23 anni il prossimo 31 luglio, e da ieri regina mondiale della piattaforma. «Mi ero confrontata molte volte con le cinesi e questa volta sono riuscita a batterle», dice con soddisfazione la Espinosa, finora due bronzi nel sincro, uno olimpico e uno iridato.
Limpresa di far perdere il pieno di ori ai cinesi era riuscita a Pechino allaustraliano Mitcham, sempre dalla piattaforma, e ai mondiali di Melbourne 2007 al russo Galperin (piattaforma). Scampato il pericolo nelle qualificazioni - dove aveva «spanciato» in un paio di occasioni rimediando un doppio 40 e salvandosi con un 74,80 allultimo tuffo (85 centesimi la differenza con la francese Febvay, 19ª e prima delle eliminate) -, la messicana ha dato filo da torcere alle cinesi sin dalla semifinale.
Due splendide esecuzioni finali per restare aggrappata alla Li e allaustraliana di origini cinesi Wu. Il divario però era sempre elevato: 31 i punti di differenza dalla favorita sembravano incolmabili. Ma il bello dei tuffi è che tutto si riazzera con la nuova rotazione. Male allinizio, con un 67.50 e un ottavo posto poco rassicurante. Poi i primi 10 delle giurie e tre punteggi su 4 sopra i 90. Inutile lexploit della Ruolin Chen: un 96,90 che rasenta la perfezione ma che basta solo a sorpassare la compagna di squadra Kang Li.
Le orientali restano sui gradini più bassi del podio, la messicana è nellolimpo. «Dedico questa medaglia doro alla mia famiglia e alla mia squadra.
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