Uomini nel deserto. Un deserto che cambia, e subisce laggressione della modernità. E anche gli uomini, in questo mondo arcaico in trasformazione, si modificano a loro volta. Emozioni che si esprimono della fisicità della danza, e del rapporto contraddittorio dei gesti antichi con la tecnologia. Stella di prima grandezza dallintensa espressività, il napoletano Giuseppe Picone interpreterà questo difficile scenario in metamorfosi, esibendosi a nello spettacolo Sahara, con la coreografia di Walter Mattini, in prima assoluta questa sera e domani alle 21.15 a Villa Pamphilj, per la rassegna «Invito alla danza». Tra paesaggi rocciosi e sabbie multicolori, létoile internazionale sarà protagonista di un viaggio ricco di sorprese alla scoperta del Sahara. Assieme a Picone sul palcoscenico si esibiranno anche Ina Broeckx e Emanuela Lattanzi, oltre ai ballerini della compagnia «Balletto 90». Non una semplice esplorazione, ma una totale immersione nella «civiltà della sabbia» tra leggenda e realtà. Dal ricordo di Allah che in collera con gli uomini creò il Sahara, si passa allattualità di quei signori incontrastati del deserto (i Berberi, la tribù dei Beduini e i Tuareg, i leggendari «uomini blu») che rischiano lannientamento culturale, minacciati dallaggressione della società globalizzata. E così, nella scenografia in continuo «dialogo» con gli artisti sul palcoscenico, le lunghe carovane silenziose sono sostituite da convogli di camion e il deserto assume sfumature tecnologiche attraverso il video realizzato da Marco Schiavoni.
A scandire questa visione inconsueta del Sahara, le musiche di autori vari eseguite dal primo violino Lisa Green e dal percussionista Vittorino Naso, mentre Raffaello Fusaro accompagnerà alcuni momenti dello spettacolo recitando brani classici.Esplorando il deserto in «punta di piedi»
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