«Esposizioni, balletti e dibattiti Così rinascerà la Permanente»

Il presidente Giuseppe Melzi anticipa il futuro del museo di via Turati

Con una serie di esposizioni, film, balletti, dibattiti si apre ora un nuovo ciclo della Permanente che si rifà il lifting già a partire da un nuovo consiglio d’amministrazione.
«La mia anima di collezionista sia di opere ottocentesche sia novecentesche - racconta il neo presidente del museo della Permanente Giuseppe Melzi - ha fatto sì che la mia candidatura sia stata accettata da tutti perché oggi non è facile coniugare il «sapere» con l’aspetto legale e manageriale che richiede un organismo museale. Servono fondi e la prima richiesta la faremo alla Regione Lombardia nonché a una serie di sponsor privati. Se anche il Comune volesse contribuire non ci tireremo certo indietro». Parole sacrosante perché a differenza di quanti pensano che la Permanente sia appunto del Comune di Milano si tratta in realtà di un ente autonomo, modificato in parte dalla legge Bottai del 1939 che ora si vuole riportare agli antichi splendori.
Il grande richiamo della Fiera del Libro Antico, internazionalmente la più prestigiosa, curata da Marcello Dell’Utri e Fedele Confalonieri non può essere infatti il suo unico fiore all’occhiello, né tantomeno sostenere le spese di programmazione e di gestione di un edificio di 1500 metri quadrati.

È per questo motivo che oltre alla Fiera del Libro Antico è in programma «Il libro come opera d’arte», di cui esiste un’edizione del 2006 delle Edizioni Corraini a cura di Giorgio Maffei e Maura Picciau, dove è raccolto il panorama internazionale delle avanguardie italiane del Novecento, un testo che ha come tema il volume come opera d’arte a partire dalla grafica, dal contenuto, dalle illustrazioni, dagli autori e che apre con un immagine di Marinetti che declama un «aeropoesia». Ma anche una mostra di fotografie di Hans Nahmud, vissuto in simbiosi con Klein, Rothko, Pollock e altri eventi come film collegati alla storia dell’arte.

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