Si aprirà il prossimo 3 ottobre a Palazzo Venezia, la mostra personale di Pier Augusto Breccia dal titolo «Gioco Simbolo e Forma, la pittura ermeneutica». Nei tre saloni del palazzo saranno esposte circa 200 opere, che ripercorrono il cammino artistico-filosofico del pittore dal 1979 ad oggi. La mostra è curata da Marisa del Re.
Il percorso espositivo comprende oltre ad opere pittoriche di medio e grande formato, anche disegni preparatori per opere maggiori, alcune presenti in mostra. Con esse si evidenzia la continuità e la coerenza formale del linguaggio nei trentanni della sua attività. Nella prima sala sono raccolte per lo più le opere «storiche», che segnano la nascita della sua «cifra» caratteristica. Nella seconda vengono esposte opere di periodi successivi, accomunate da un senso cosmico dell'esistenza. Nella terza sono infine allestite le opere più recenti, il cui denominatore comune è costituito dal senso ludico delle composizioni. In tutte le sale, al centro o sulle pareti di fondo, sono esposte le opere di grandi dimensioni (400x280) la cui componente architettonica fortemente prospettica richiede un particolare spazio di osservazione.
Pier Augusto Breccia, dopo unintensa e apprezzata carriera come cardiochirurgo presso il policlinico Gemelli, nel 1977 scopre di possedere un inaspettato talento artistico che lo conduce allelaborazione di un linguaggio creativo molto personale.
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