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Espulso, ha offeso l’arbitro Inter senza Vieira per 3 gare

La vittoria di Roma ridà entusiasmo. Mancini ai giocatori: mi siete piaciuti tantissimo. Ibra a Copenaghen per la nascita del figlio

Claudio De Carli

Con un filo di voce ma il messaggio è arrivato chiaro e forte: ragazzi mi siete piaciuti tantissimo. Roberto Mancini afono si è affidato alla sintesi per spiegare la splendida prova dell’Olimpico, concentrato di intelligenza tattica e forza fisica. Purtroppo non era ancora ipotizzabile la notizia, arrivata nella tarda serata di ieri, delle tre giornate di squalifica inflitte a Vieira dopo l’espulsione al 48’ del secondo tempo di mercoledì sera all’Olimpico. Una mazzata che non ha nulla da spartire con tranelli e cospirazioni.
Patrick Vieira, nella notte di mercoledì e a caldo, aveva tentato una ricostruzione sul doppio giallo: «In occasione del primo cartellino l’arbitro ha frainteso quello che è successo. Io ho dato la palla a Chivu per battere la punizione, ma lui l’ha lasciata andare. Non era mia intenzione perdere tempo. Per quanto riguarda il secondo giallo posso solo dire che mi dispiace aver lasciato la squadra in dieci in un momento difficile della gara». Senza precisare la dinamica dell’espulsione che ha assunto una particolare gravità in quanto il centrocampista interista e capitano della nazionale francese, avrebbe rivolto una frase ingiuriosa al direttore di gara all’atto dell’espulsione, come si legge nella motivazione del Giudice sportivo. Dopo lo Sporting, il replay con la Roma. In entrambe le situazioni non è sembrato di assistere a episodi particolarmente violenti di Vieira, ma è evidente che il francese deve darsi una regolata. Mancherà contro il Bayern mercoledì in Champions in un incontro già delicato e dove peraltro la sua assenza si somma a quella per infortunio di Esteban Cambiasso che dimezza di fatto il centrocampo nerazzurro. E a questo punto salterà anche tre partite di campionato con Chievo, Cagliari e Catania. La società ha già annunciato ricorso contro le due giornate in più, quelle motivate dal giudice per le ingiurie rivolte all’arbitro Rizzoli: «Mi sembra una decisione anomala - ha commentato il dt Marco Branca -. Con l’espulsione e la giornata di squalifica ci sembrava potesse essere sanzionata una vicenda di campo per certi versi dubbia. Credo che la prima ammonizione sia stata causata da un fraintendimento e la seconda dopo un intervento di gioco non cattivo. Comunque esiste la possibilità di presentare ricorso sulla punizione aggiuntiva, e lo faremo». Una vera menata perché tutto improvvisamente gira bene, Ibrahimovic oggi sarà a Copenaghen per la nascita del figlio e subito farà rientro a Milano, e dopo l’ora di Firenze, l’ora e mezza di Roma ha dato segnali forti, rendendo velleitarie le illazioni attorno alla caviglia di Adriano e alla raucedine del Mancio: ricordano i raffreddori diplomatici? Dilemma inutile, quando si vince tutto crolla davanti al risultato e questa è una lezione che l’Inter si prende gratis, la miglior terapia contro le sindromi da accerchiamento. Comunque Adriano ieri mattina ha giocato e anche segnato un gol contro la Primavera. Branca già mercoledì sera lo aveva elogiato per aver preso parte alla trasferta: «Ha stretto i denti ed è voluto andare in panchina».

Tanta buona volontà non è stata però premiata dal nuovo ct del Brasile: Carlos Dunga non ha convocato Adriano per le gare del 7 e 10 ottobre contro Kuwait ed Ecuador.

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