Roma

Esquilino, sacerdotesse del sesso con gli occhi a mandorla

Esquilino, sacerdotesse del sesso con gli occhi a mandorla

Chiusa dagli agenti dell’Esquilino una casa d’appuntamenti riservata a clienti orientali, nella quale venivano fatte prostituire esclusivamente ragazze coreane. E per superare eventuali incomprensioni linguistiche, erano stati appositamente installati cartelli con l’indicazione della prestazione, addirittura della durata e del relativo costo.
Il copione è quello di sempre, quello basato sulla triste convinzione di trovare nella capitale qualcosa di interessante, di pulito. In questo caso le ragazze arrivavano a Roma per una vacanza da trascorrere in un economico bed & breakfast. E invece, le giovani turiste coreane, si ritrovavano in una casa d’appuntamenti esclusivamente per cinesi nel cuore del quartiere Esquilino.
Decine di ragazze, tutte bellissime, tra i venti e i venticinque, partite con pochi soldi in tasca si sentivano perciò costrette a prostituirsi nella casa gestita da un quarantacinquenne coreano, che si faceva chiamare «il professore». L’uomo le andava a prendere all’aeroporto e forniva loro tutto ciò che serviva per la loro attività: dai capi intimi, mutandine eleganti e reggiseni, alle creme, fino alle pasticche di viagra cinesi.
L’appartamento, al secondo piano di uno stabile di via Cairoli, era stato trasformato in una vera e propria oasi del sesso. All’ingresso agli ospiti venivano lavati i piedi e fornite delle pantofole. Poi, giunti in una delle quattro stanze, trovavano sul letto un tariffario cinese e una preghiera propiziatoria da recitare davanti alle «sacerdotesse del sesso».
Ma la casa a luci rosse è stata scoperta dagli agenti della polizia di stato del commissariato Esquilino, diretti da Domenico Condello, e l’uomo è stato arrestato. Gli investigatori proseguono ora le indagini per accertare le posizioni di altri due presunti complici. L’attività, pubblicizzata su un motore di ricerca coreano come B&B, era invece svelata in annunci su alcuni giornali cinesi. Annunci che chiarivano nei dettagli quale erano le vere finalità nascoste dietro l’ostello. Le tariffe per i clienti, invece, variavano dai centomila ai centocinquantamila euro, in base al tempo che passavano con le giovani. Dal venticinquesimo al quarantacinquesimo minuto scattavano gli aumenti.


L’uomo, che prendeva il cinquanta per cento delle prestazioni, è stato arrestato mentre andava a riscuotere con circa tremila euro in tasca, il guadagno di un paio di giorni.

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