Essere italiani: ecco cosa pensano i lettori

Essere italiani: ecco cosa pensano i lettori

Pubblichiamo alcune delle e-mail giunte in redazione (all’indirizzo essereitaliani@ilgiornale.it) sul tema: cosa significa oggi essere italiani?

Essere italiani vuol dire stimare i propri eletti che fanno il bene generale. Io oggi non mi sento italiano.
Teresa Zanella

Essere nella totale ignoranza e in una cattiva gestione politica. Ho vissuto in Africa con la famiglia (1966) ma noi, adesso, siamo più indietro di quei tempi. Non mi riconosco in questo Stato.
De Paulis Emiliana

La condizione fondamentale, che poi viene dalla storia, è che bisogna essere nati in Italia, per essere italiani; in questo modo si acquisiscono, attraverso la famiglia e la vita vissuta nel luogo di nascita, un’infinità di conoscenze per interagire armoniosamente con i concittadini, si conoscono leggi e diritti e ci si accolla dei doveri, come conoscere e accettare la Costituzione.
Lucio Pescarolo

Essere italiani vuol dire essere fieri di un Paese con cultura di base cattolica, e di un Paese che ha leggi moralmente migliori di altri Paesi. L’Italia ha un sistema legislativo vecchio ma con leggi piu «umane» di tanti altri Paesi. È un paese colorato, il nostro, con tanti problemi, ci sono molte persone in difficoltà, e purtroppo anche molti furbi che prendono scorciatoie per fregare il prossimo. Essere italiano significa anche che pagando le tasse regolarmente sono felice di portare il peso anche di coloro che non ce la fanno, e non hanno un lavoro. Sono nato qui, amo e accetto questa terra così, con tutti i suoi problemi, come l’hanno amata tutti coloro che hanno combattuto e sono morti per liberarla.
Angelo da Trieste

Con rammarico devo ammettere di non trovare significato alcuno nell’essere italiani, se non una retorica avvolta dal tricolore durante i campionati del mondo di calcio o in occasioni dei funerali di Stato. Prima di essere italiani occorrerebbe fare l’Italia. Per giungere alla compiutezza di una Nazione non è sufficiente ripetere come mantra i miti fondanti del Risorgimento o della Resistenza. Per fare l’Italia occorrerebbe comprendere come nella sua complessa diversità di territorio e di uomini – aspetto di per sé positivo – sia necessario che il contenitore (lo Stato) sia adeguato al contenuto (gli italiani) e non viceversa. Sarebbe necessario fare del revisionismo storico su come quest’Italia è stata creata, quali principi e valori sono stati posti quali fondamenta.
Marco Linguardo

L’italianità non sta nella Costituzione ma è quel sentimento che unisce un popolo che ha cultura, storia, lingua e tradizioni in comune e che, per esempio durante la Prima Guerra mondiale ha sacrificato milioni di suoi figli per acquisire il diritto a esistere e governare il proprio destino. Essere italiani significa quindi riaffermare con forza l’attualità del concetto di patria, intesa come tensione ideale di una comunità pronta a sacrificare la vita pur di preservare le sorti della nazione, l’onore e l’integrità del suo popolo.
Vito Massimano

Quando parliamo di italiani, all’estero, siamo subito identificati secondo uno stereotipo che non riflette le caratteristiche di tutto il Paese. Io ho 50 anni, e non mi sento italiano, se sono italiani certi modi di fare tipici del nostro Belpaese che di bello non ho mai capito cosa abbia davvero. Comunque, se penso alle code all’italiana, alle truffe all’italiana, alle riforme all’italiana, mi viene il voltastomaco. Qui da noi è tutto giustificato da una classe dirigente (politica) che è anche peggio dei cittadini che governa. Quando sono all’estero cerco di nascondere il fatto di essere italiano, perché mi vergogno dell’Italia così come è oggi.
Paolo Spinzi

Colui che difende la sua nazione, conosce la storia della nazione, ama la nazione, onora la nazione, partecipa ai suoi usi, costumi e tradizioni, aiuta a migliorare la sua nazione economicamente e culturalmente e osserva i doveri e le leggi della sua nazione. Non è sufficiente essere nati, lavorare e vivere in Italia per essere italiano. Se domani dovessi espatriare in America, io non desidererei essere chiamato «americano» perché il mio cuore è e sarà sempre italiano così come credo la pensano tutti i non italiani che vengono in Italia. Lettera firmata

La consapevolezza di essere figli della stessa terra, di parlare la stessa lingua, di condividere gli stessi valori di fratellanza e di solidarietà, di essere gli eredi di un popolo che ha regolato attraverso le sue leggi condivise i rapporti interpersonali e interstatali, proseguendo un lungo percorso di perfezionamento verso la vera unità, percorso costellato di difficoltà e sacrifici con guerre sanguinose, talvolta anche tristemente intestine, carestie, terremoti, ma anche con successi individuali e come Paese di altissimo livello internazionale, comunque con l’obiettivo di essere sempre migliori e orgogliosi di essere Italiani.
Michele Altana

Per essere italiani (ma penso anche francesi, tedeschi, ecc.) bisogna avere i seguenti requisiti: storia comune; stessa lingua; uguali abitudini (anche alimentari); pagare le tasse e il biglietto sui mezzi pubblici; essere onesti; portare rispetto reciproco; avere un proprio reddito.
Luciano Garibaldi

Premettendo che in Francia (perché è lì che il dibattito ha preso piede) l’unico che attualmente si occupa di Identità Nazionale è il Presidente del Fronte Nazionale Jean Marie Le Pen, credo che essere italiani, oggi come ieri, voglia dire riconoscersi in una Patria, in una Comunità di destino; vuol dire riconoscersi in una Storia Nazionale e in una tradizione cristiana, occidentale, europea.
Sebastiano Falco

Vuol dire appartenere a un Paese che possiede una grandissima storia. Vuol dire appartenere al Paese dove sono nate le radici del mondo occidentale, tutto. Dove è nato l’alfabeto con il quale tutto il mondo occidentale scrive. Dove sono nate le prime istituzioni repubblicane, e la loro longevità secolare più lunga che in ogni altro Paese. Dove è nata una lingua latina che per migliaia di anni è rimasta la lingua internazionale, e sulla quale si sono sviluppate le maggiori lingue moderne contemporanee. Dove è nata la musica. Dove è nata l’arte figurativa e i suoi geni. Se l’Italia sparisse dalla faccia della terra, che cosa ci resterebbe?
Licio Isolani

Cosa significa essere italiani? Una umiliazione continua.
Carlo Cossutta

Mi sento italiano e orgogliosamente, come non lo ero negli anni ’50, laureato e con il ricordo ancora vivo di un’educazione nazionalistica, così male insegnata e peggio naufragata. Emigrai per studio in un centro scientifico prestigioso dove fui a contatto con maestri e colleghi di tutto il mondo. Tutti patriottici, non solo i francesi, gli spagnoli ma anche i brasiliani, i colombiani e perfino gli israeliani. Mi sentivo un pesce fuor d’acqua e consideravo questo loro atteggiamento un limite alla libertà di pensiero. Ritornato a lavorare nel mio Paese ho capito a poco a poco quanto abbia danneggiato l’Italia l’aver conservato solo l’orgoglio dei campanili e non quello della nazione, alzare la bandiera o l’inno solo quando il nostro Paese vince, ma nasconderla o vergognarsene quando scriviamo una brutta pagina. Oggi, raggiunta la vecchiaia, vorrei si festeggiassero i 150 anni, ma tutti, nessuno escluso.
Eligio Piccolo

Essere italiani oggi è illudersi di poterlo ancora essere, ahinoi. Alessandro Moscatelli

Un cittadino ha il dovere di rispettare le regole del Paese dove nato, le regole per cui i nostri avi hanno dato la vita. Ed essendo una democrazia, a chi tutto ciò non piace è permesso di proporre delle nuove regole e se la maggioranza le accetta, ben vengano. Ma cittadino non significa abusare perché cosi non si ha più il rispetto. Cittadino significa amare la propria famiglia e le radici della propria vita. Esempio i figli degli emigrati italiani si sentono cittadini non per il passaporto ma per le origini e rispettano le regole della costituzione Italiana più di molti italiani.
Lettera firmata

Non mi sento italiano quando seguo la politica e ascolto baggianate da gente strapagata. Non mi sento italiano quando vedo che la politica attiva la fanno i giornalisti e i magistrati. Non mi sento italiano quando vedo intere città ostaggio di gente venuta da chissà dove che, con arroganza, fa quello che vuole. Non mi sento italiano, quando ascoltando Mediaset (che pure ha ripetitori fino a Pantelleria) devo sorbirmi il diario di Milano e del centro-nord come se non esistesse null’altro al di sotto di Roma. È l’italiano che è malato dentro, non ha orgoglio, dignità, amor proprio. E se qualcuno cerca di fare qualcosa: giù statuette in faccia!
Pirro Pirrone

Sono nato italiano, da una discendenza italiana che si perde nel passato, ma il luogo dove si nasce non può costituire motivo di orgoglio, perché dovuta esclusivamente al caso. Crescendo e conoscendo ho imparato ad apprezzare e deplorare il mio paese. Difetti e pregi del nostro popolo sono noti, anche se spesso si eccede nell’evidenziarne le sole debolezze e se molte delle sue virtù sembrano essere messe a rischio dalle ultime generazioni. L’Italia costituisce un caso unico per la concentrazione di arte, pensiero, bellezza, fertilità, clima e vanta una storia millenaria che farebbe l’orgoglio di chiunque, nel bene e nel male. Gli Italiani, pur in presenza di disomogeneità anche clamorose, e per male che se ne voglia parlare, brillano per parsimonia, laboriosità, ingegno, fedeltà e abbondano ancora di personalità straordinarie in tutti i territori della conoscenza e della fede. Per la mia nazionalità non mi sono mai sentito inferiore ad alcuno, nonostante le numerose magagne che ci affliggono e al ritorno da viaggi all’estero mi sono sempre ritrovato ben lieto di tornare tra i miei compatrioti, nel mio paese che, forse con un po’ di partigianeria, non cambierei con nessun altro al mondo.
Giannini Piero

Essere Italiani significa essere nati nella culla della Civiltà ed essere detentori di priorità fondamentali nell'Arte, nella Letteratura, nelle Scienze, nelle Matematiche, e nella Tecnologia. Senza disconoscere altre priorità ad altri popoli europei. Il fondatore della Scienza è stato Galileo Galilei, che ne ha dato il metodo teorico-sperimentale. Dopo di lui le scoperte si sono moltiplicate a ritmo esponenziale. Grazie anche alla risonanza del suo processo che ha permesso la diffusione della sua fama e dei suoi studi in Europa fin dove giungevano le strade consolari romane. Così il metodo e le sue potenzialità poterono essere sviluppati da scienziati italiani, francesi, inglesi, tedeschi, svizzeri, olandesi, danesi. E l'Europa occidentale divenne la culla della Scienza e della Tecnologia. Essere italiani significa avere coscienza che dopo alcuni secoli cosiddetti "bui" che però rilucevano della Fede cristiana, la grandezza dell'Impero romano riaffiorava in un afflato trasformato attraverso il Rinascimento, e la Chiesa di Roma emblematicamente risorgente nel mondo moderno sotto la cupola michelangiolesca. Quei valori risorgevano a beneficio di tutta l'Europa, e oggi sono il fondamento della sua unità, ripristinata dopo duemila anni. Le lotte ideologiche, retaggio di guerre fratricide, l' apparire di dottrine egoistiche, e ristrette a falsi idoli individualisti, cercano oggi di intaccare il senso della Storia. Essere italiani significa richiamare quel senso. Il che si può fare ritornando a pensare in grande il destino che questa fortunata dimensione mediterranea ci ha dato.
Alberto Busato

La consapevolezza di essere figli della stessa terra, di parlare la stessa lingua, di condividere gli stessi valori di fratellanza e di solidarietà, di essere gli eredi di un popolo che ha regolato attraverso le sue leggi condivise i rapporti interpersonali e interstatali, proseguendo un lungo percorso di perfezionamento verso la vera unità, percorso costellato di difficoltà e sacrifici con guerre sanguinose, talvolta anche tristemente intestine, carestie, terremoti, ma anche con successi individuali e come Paese di altissimo livello internazionale, comunque con l'obiettivo di essere sempre migliori e orgogliosi di essere Italiani.
Lettera firmata

Essere italiani significa riconoscersi nei versi del Manzoni che recitano: "Una d'arme, di lingua, d'altare, di memorie, di sangue, di cor." Cordiali saluti.
Enzo Todaro

Essere italiani significa essere un impasto di tradizioni, di dialetti, di usanze, di genti; un impasto unico ed irripetibile, che si fonda sulla lingua latina, ceppo di tutte le lingue occidentali e non solo, sul cristianesimo-cattolico, di cui L'Italia è la culla, sul risorgimento, sul tricolore, e sulla lingua italiana. Tutti abbiamo queste radici, tutti siamo fatti di questo straordinario impasto e, come tutti gli impasti, abbiamo sfumature diverse, “come ci ha fatto mamma”, ma tutti italiani. Chiunque volesse diventare italiano deve tuffarsi in questo impasto e lasciarsi amalgamare.


Eugenio Di Monte

Secondo me l'identificazione con la nazione di appartenenza dipende dall'accettazione della storia, della cultura, della lingua compreso il dialetto della zona di residenza, della religione, dall'eredità tramandata da almeno tre generazioni, dall'aver trascorso un po' di tempo all'estero ma non in villaggi vacanze, perchè quando sei all'estero e quando ritorni ti senti orgoglioso della tua nazione. Edoardo Simondi



Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica