Leggi il settimanale

C'è un'India che ci difende: "Giustizia lenta con i marò"

Un ufficiale si schiera al loro fianco e tanti criticano i giudici. E uno sondaggio dice: "Comprensibile la protesta dell'Italia"

C'è un'India che ci difende: "Giustizia lenta con i marò"

Cosa pensano gli indiani, la gente comune che si tiene informata leggendo i giornali, sul caso marò? Molti sono forcaioli, ma con l'ennesimo rinvio della Corte suprema non sono pochi quelli che si scagliano contro le magagne della giustizia indiana. Qualcuno sembra comprendere le ragioni di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Un sondaggio on line fra i lettori lanciato dall'Hindustan Times addirittura giustifica la decisione dell'Italia di richiamare a Roma l'ambasciatore. «Le passioni nazionaliste che questo caso ha suscitato in India sono fuori luogo» dichiara al diffuso giornale The Hindu, C. Uday Bhaskar, ex ufficiale di Marina considerato uno dei massimi esperti di sicurezza marittima. Una voce fuori dal coro che aggiunge: «Non sta né in cielo né in terra che i Fucilieri di Marina possano avere ucciso i due pescatori a sangue freddo o addirittura per una faida personale. Si è trattato di una tragedia che avrebbe dovuto essere trattata con la sensibilità che ci saremmo aspettati se due dei nostri soldati vi fossero rimasti coinvolti».

Sul Times of India i commenti dei lettori si sprecano dopo la decisione della Corte suprema di rimandare a lunedì la nuova udienza. Gli appelli forcaioli non mancano: «Impicchiamoli e finiamo il lavoro» o «gli assassini dovrebbero essere puniti» secondo una sentenza evidentemente già scritta. Molti, però, si scagliano contro il sistema giudiziario indiano. «L'Italia dovrebbe essere contenta...almeno questo caso si sta muovendo velocemente» scrive ironicamente un lettore ricordando che in India un processo «si trascina minimo per 10 anni». Nel mirino finiscono le lungaggini della giustizia indiana: «I nostri tribunali dovrebbero assicurarsi che i casi non subiscano ritardi abnormi, in particolare quando coinvolgono stranieri». Oppure si sottolinea negativamente come «la magistratura indiana e l'inefficienza del ministero della Giustizia fanno discutere la comunità internazionale». Alcuni commenti sono articolati: «Una giustizia ritardata è una giustizia negata. L'incapacità di decidere in base a quale legge i fucilieri italiani debbano essere incriminati riflette l'inadeguatezza del sistema giudiziario indiano e la vergogna del governo».

In tanti sono convinti che il caso non si risolverà prima delle elezioni di primavera. Per lo scrittore indiano Sudheendra Kulkarni ospite a Roma della Comunità di Sant'Egidio la questione deve «essere risolta presto, con la liberazione dei due. In India abbiamo una magistratura indipendente, ma il governo può trovare il modo nella logica dell'amicizia con l'Italia e con l'Europa». Interessante il sondaggio pubblicato sul sito del quotidiano Hindustan Times. Alla domanda «se è giustificata la decisione dell'Italia di richiamare il proprio rappresentante diplomatico in India» la maggioranza dei lettori, 48,2%, risponde di sì. Non mancano gli attacchi a Sonia Gandhi leader del partito di maggioranza del Congresso. Un lettore suggerisce che l'ambasciatore italiano «dovrebbe portarsi con sé» anche Sonia nata in Veneto «per liberare il Paese dalla corruzione».

Ieri il capo di stato Maggiore della Marina, ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, ha rivelato che abbiamo mostrato i muscoletti opponendoci alla partecipazione di navi indiane a un'esercitazione Nato. E il presidente della commissione Difesa del Senato, Nicola Latorre, che «il premier incaricato (Matteo Renzi) sta seriamente valutando quale altra nuova iniziativa possa essere presa» per i marò.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica