Dopo 100 giorni di galera prima boccata di ossigeno per i nostri marò, Salvatore Girone e Massimiliano Latorre, che verranno liberati su cauzione, forse oggi o più probabile nei prossimi giorni. Le condizioni, però, sono molto rigide e il caso sta andando dritto verso il processo in India con accuse pesantissime come lomicidio volontario. Per questo motivo le autorità italiane sono caute ed il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, spiega che «non ci sono motivi di trionfalismi, perché si sta continuando a violare la giurisdizione italiana». Ovvero il ritorno dei marò in Italia ed un eventuale processo in patria. Si temeva un altro rinvio ed invece ieri pomeriggio lAlta corte del Kerala ha concesso la libertà su cauzione chiesta da tempo dagli avvocati dei fucilieri di marina. Il difensore, Rajendran Nair, ha confermato che «la liberazione potrebbe avvenire a partire da domani (oggi per chi legge), una volta soddisfatte tutte le procedure legali richieste dai giudici». In pratica una lista di imposizioni, come se i nostri militari fossero delinquenti incalliti pronti a fuggire. La Corte ha chiesto una cauzione di 10 milioni di rupie per ciascun imputato, che equivalgono a 143mila euro. Non solo: due indiani devono garantire la libertà su cauzione, ovvero che i fucilieri non si dileguino.
I marò sono obbligati a consegnare il passaporto e ottenere un visto per la permanenza sul suolo indiano, come per gli altri stranieri. Si puntava a farli risiedere presso l'ambasciata di New Delhi, ma la Corte ha stabilito che non potranno lasciare Kochi, la città portuale dello stato del Kerala, dove è iniziata lodissea giudiziaria. In questo momento Latorre e Girone sono già stati trasferiti, da pochi giorni, in un ex riformatorio di Kochi che ospita solo loro. I marò dovranno comunque avere un domicilio nel raggio di 10 chilometri dal quartier generale della polizia in città. Ogni mattina fra le 10 e le 11 saranno costretti a recarsi in commissariato per firmare un registro, come se fosse una libertà vigilata. In ogni caso non possono allontanarsi dal Kerala ed i porti e scali aerei dello stato saranno allertati nel caso i due fucilieri cercassero di andarsene.
Il via libera alla libertà su cauzione è stato possibile grazie alla rinuncia, da parte delle autorità locali, dellapplicazione nel caso della convenzione contro il terrorismo marittimo firmata a Roma nel 1988. Un accordo fra gli stati voluto dallItalia subito dopo il sequestro della nave passeggeri Achille Lauro. Utilizzarla contro i marò accusandoli di terrorismo sui mari era sembrato subito unassurdità giudiziaria, ma la sola ipotesi non permetteva di concedere la libertà su cauzione.
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