Il calcio va alla jihad

Ecco la nazionale del terrorismo islamico

Il calcio va alla jihad

Burak Karan è il ragazzo che ha inorridito e commosso la Germania. Ha imbracciato un AK47 per combattere la guerra santa contro Al Assad nell'inferno siriano, fino alla morte. Burak, 26 anni, rappresenta solo il primo strato di pelle di un intero organismo votato al terrore. Lo sport in effetti ha svolto un ruolo tutt'altro che marginale nelle evoluzioni della Primavera araba. In Egitto gli ultras dell'Al Ahly sono stati i primi a riempire piazza Tahrir. Gli stessi poi trucidati nel selvaggio regolamento di conti a Port Said tra pro e contro Mubarak. Gli echi della rivolta perpetrata dalla «fratellanza» hanno spinto sotto i riflettori mediatici calciatori diventati reporter di guerra in Siria, miliziani mauritani che tagliavano gole per poi giocare in nazionale, redenti a ore sotto il diktat della Fifa. Oppure ancora iracheni giustiziati in strada per aver accettato di giocare in una squadra curda. Di storie e di incroci pericolosi ce ne sono così tanti da poter costruire una vera e propria nazionale del terrore. Non è il morboso tentativo di mettere assieme la macabra versione di un fantacalcio condito di proiettili o di cinture esplosive, bensì la volontà di comprendere se davvero, come sostiene Uli Stielike, nel Dna di queste persone c'è una bomba a orologeria innescata.

Fatah NUSSAYEF
Nato nel 1951, deceduto nel 1991. Portiere dell'Irak ai mondiali del 1986. Giocava nell'Al Jaish di Baghdad. Si aggregò agli estremisti per combattere gli americani nella prima guerra del Golfo.
Ibrahima SY
Nato nel 1987, in vita. Aveva una carriera sfavillante davanti a se, ma un anno fa si è arruolato nell'Aqmi, la cellula alqaedista del Nord Africa specializzata in rapimenti.
Boba LOBILO
Nato nel 1950, in vita. E' originario dello Zaire di Mobutu, ha disputato la coppa del mondo in Germania nel 1974. Oggi guida un drappello di guerriglieri del 'Movimento 23 marzo'.
Burak KARAN
Nato nel 1987, deceduto nel 2013. Giocava in Germania con Khedira e Boateng. Fino alla conversione più radicale che l'ha condotto alla morte combattendo per l'Esercito della Siria Libera.
Khahk ALAWI
Nato nel 1958, deceduto nel 1991. La sua storia è la fotocopia di quella di Nussayef. Vestì la casacca dell'Al Rasheed, squadra della famiglia Hussein, e della nazionale.
Kassim DAHEER
Nato nel 1985, in vita. Stella libanese del Tadamon Sour, fino al matrimonio con Hezbollah, da dove evidentemente si può uscire visto che è tornato in campo
.
Yann NSAKU
Nato nel 1994. Promettente mediano del Cannes. Alla vigilia del trasferimento al Portsmouth arrestato perché militante di una cellula jihadista che preparava attentati in Francia.
Amadou FOFANA
Nato nel 1992, in vita. Si sente realizzato nel combattere il centralismo del potere maliano con i miliziani di Azawad piuttosto che giocare da fantasista nel Montpellier.
Nizar TRABELSI
Nato nel 1970, in carcere. Tunisino, ex playmaker del Fortuna Dusseldorf. Sta scontando la condanna a due ergastoli, per aver progettato l'attentato alla base aerea americana di Kleine Brogel, in Belgio.
Salah ASSAD
Nato nel 1958, in vita. Due mondiali, da centravanti, con l'Algeria, e stessa maglia di Ibrahimovic nel Psg. Nel 1992 aderì al Gruppo Islamico Armato per combattere i militari dopo il colpo di Stato.

Talal JABRAAN
Nato nel 1973, in carcere. Un mondiale negli Stati Uniti nel 1994. Poi tanta Al Qaeda e prigionia a Guantanamo. Sfruttando un programma di riabilitazione per ex terroristi è rientrato in Arabia Saudita dove allena.

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