Continua ad aggravarsi la situazione in Egitto e sale il bilancio dei morti. Secondo le stime fornite dal ministero della Salute le vittime degli scontri di ieri sarebbero 638. Le stime della macabra conta aumentano sensibilmente nei numeri dei Fratelli Musulmani. "E' di oltre 4.500 morti il bilancio, la conta prosegue e anche l'identificazione in tre moschee, tre ospedali e 2 obitori", ha annunciato il portavoce del movimento Gehad El-Haddad, aggiungendo che nella sola capitale ci sarebbero state più di mille vittime. Anche la giornata di oggi è stata ad alta tensione: I Fratelli musulmani hanno
indetto una nuova manifestazione a Giza, non lontano da Nahda, una delle piazze simbolo dei pro-Morsi sgomberata ieri. Nel frattempo al Cairo, circa tremila componenti della confraternita, hanno eretto nuove barricate a Ebeid Street, non molto distante da piazza Rabaa, davanti alla moschea di al Iman. Nel pomeriggio il ministero dell'Interno ha autorizzato polizia e militari a sparare contro chiunque tenti di attaccare le forze di sicurezza o siti strategici.
Si torna a respirare nelle zone turistiche: il governo provvisorio ha deciso di togliere il coprifuoco nell'area dei resort sul Mar Rosso, nel Sud Sinai. La decisione dell'esecutivo è arrivata dopo la richiesta del ministro del Turismo Hisham Zaazoue affinché "la città di Sharm el Sheikh possa offrire servizi ai turisti". Ieri, il sito Viaggiaresicuri della Farnesina aveva messo in guardia da possibili disagi anche nei resort turistici, in un nuovo avviso per gli italiani in
viaggio nel Paese. La scorsa settimana erano almeno 14.000 i turisti italiani nelle località del Mar Rosso.
In giornata arriva anche la condanna ufficiale degli Stati Uniti. ''Condanniamo fermamente la violenza contro i civili'' e la cooperazione non puo' continuare
con l'Egitto nelle attuali modalita, ha affermato Obama, cancellando di fatto le esercitazioni militari congiunte biennali con l'Egitto. E annunciando che potrebbero essere prese ulteriori iniziative. ''L'America non può determinare il futuro dell'Egitto, è un lavoro che spetta agli egiziani. Gli egiziano meritano di
meglio rispetto a quello che abbiamo visto negli ultimi giorni''. Intanto il Consiglio di Stato ha suonato la campanella d'allarme per tutti i cittadini americani avvertendo che "occorre posporre il viaggio in Egitto o che occorre lasciare il paese a causa delle agitazioni sociali e politiche'.'
Neppure le nazioni Unite rimagono ferme di fronte alla carneficina che sta scuotendo tutto il Paese. Il consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito nella notte tra giovedì e venerdì (ora italiana) per fare il punto della situazione. Anche la Ue si muove. per lunedì è stata calendarizzata una riunione straordinaria di tutti gli ambasciatori a Bruxelles.
'La repressione messa in opera è stata brutale, inaccettabile e inescusabile'', ha detto il ministro degli Esteri Emma Bonino, ''l'ersercito serve a proteggere dalle minacce esterne, non a sparare contro la popolazione.
'' Poi lancia una proposta da discutere a Bruxelles: ''Credo che non dobbiamo darci per vinti, credo anzi che la crisi egiziana sia iniziata oggi. Noi avevamo gia' da tempo bloccato qualunque fornitura di armi, blocco che confermiamo e che porteremo come iniziativa alla Ue''.
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