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In cella la rossa di Murdoch, trema l'impero

Rebekah Brooks in manette per la seconda volta: ha ostacolato la giustizia. Arrestato anche il marito

In cella la rossa di Murdoch, trema l'impero

Fu lei a chiamare Gordon Brown al telefono per comunicargli che le dispiaceva tanto, ma il Sun - era il 2006 - avrebbe pubblicato la notizia che il figlio Fraser era affetto da fibrosi cistica. Fu lei che, mentre il News of the World lanciava una campagna antipedofili dopo il caso di Sarah Payne, una bambina di otto anni rapita e uccisa dal suo aguzzino - regalò alla madre della piccola, divenuta «sua cara amica», un telefono: intercettato, si è scoperto dodici anni dopo. Aveva promesso che sarebbe finita col direttore del Guardian in ginocchio a chiedere perdono per aver scoperchiato lo scandalo delle intercettazioni illegali. È finita con lei, Rebekah Brooks, in manette, insieme al marito Charlie, facoltoso addestratore di cavalli.

Rebekah «la rossa», la regina dei tabloid, alle spalle i record di donna più giovane alla direzione di un quotidiano (il News of the World) e prima donna alla guida del Sun (tre milioni di copie al giorno), l’ambiziosa nata segretaria e finita amministratore delegato di News International, il potentissimo braccio mediatico britannico dell’impero di Rupert Murdoch, è stata arrestata all’alba di ieri nell’Oxfordshire, la sua residenza trasformata in una corte in cui per anni hanno sfilato i potenti di Westminster e Downing Street, nella speranza di ricevere un trattamento benevolo o evitare almeno la gogna dei giornali di casa Murdoch.

L’accusa è di aver intralciato il corso della giustizia e per Brooks è la seconda tegola dopo l’arresto di luglio poi sbloccato su pagamento di cauzione. Un epilogo che per gli inglesi, al di là di come finirà l’inchiesta giudiziaria - 6 arresti solo ieri, 45 in tutto e il tintinnio di manette che tormenta James Murdoch, il figlio del magnate appena dimessosi dalla guida di News Corp. Europa - è la rivincita della Gran Bretagna vittima e carnefice del sistema tabloid. La rivincita proprio su Rebekah, la donna cresciuta nel Cheshire e sbarcata a Fleet Street, con le idee chiare e le ambizioni al massimo.

Se c’era da imparare a cavalcare perché al capo piaceva l’equitazione, Rebekah apprendeva in fretta, raccontano gli ex colleghi. Se c’era da prendere lezioni di golf per giocare con qualche quadro aziendale, lei era in prima fila. Per questo ha a cominciato ad andare in barca, una volta scoperto che Rupert Murdoch aveva uno yacht attraccato a New York. Per questo è diventata per il re dei giornali «la quinta figlia», probabilmente quella con la tempra che «lo Squalo» non ha mai trovato nemmeno nei suoi due figli maschi, James e Lachlan, su cui ha puntato molto.

Col potere degli scoop ottenuti illegalmente tramite le intercettazioni telefoniche - e pare forse anche quelle via mail - Rebekah per anni è stata l’incubo e il chiodo fisso di politici, star del calcio e dello spettacolo, la donna più potente di Londra che - raccontano - amava volare dalla sua residenza di Oxford a Venezia in una sola giornata per il puro gusto di pranzare all’Harry’s Bar. Per lei la moglie di Gordon Brown, Sarah, ex direttrice di un’agenzia di pubbliche relazioni, aveva organizzato la festa dei quarant’anni. Dopo il divorzio con Ross Kemp, giornalista, autore e celebre attore, al suo matrimonio con l’addestratore di cavalli Charlie Brooks, nel 2009, i Brown erano presenti. E più che presenti erano i Cameron, già prima che David diventasse primo ministro anche grazie all’appoggio dei giornali di casa Murdoch, così come era accaduto anni prima con Tony Blair e Cherie, cari amici di Rebekah. Pic-nic, partite a tennis e cavalcate tra i Cameron e i Brooks erano prassi: il premier è stato compagno di scuola del marito di Rebekah ed è vicino di casa nel suo collegio elettorale. Insieme hanno trascorso la vigilia dello scorso Natale, mentre il governo doveva decidere sull’acquisizione del 100% di BSKyB. E insieme andavano a cavallo. «Raisa» è il purosangue dato in affidamento ai Brooks dalla polizia e cavalcato anche dal premier, il simbolo dell’intreccio tra pezzi corrotti di Scotland Yard, l’impero Murdoch e la politica. Stavolta i corsi di equitazione si sono rivelati un boomerang per «la rossa».

Sembra arrivato il momento di andare a lezione di procedura penale.

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